Corriere Torino

San Giovanni, celebrazio­ni in streaming senza pubblico

- Gabriele Guccione

Avevano già dovuto mettersi il cuore e l’anima in pace e dire addio ai fuochi d’artificio, rimpiazzat­i in nome del credo hi-tech della giunta 5 Stelle dalle luci pulsanti e colorate dei droni. Ma ora, per colpa del coronaviru­s, il rischio è che a San Giovanni, per la festa del santo patrono, i torinesi debbano rinunciare anche a veder sfrecciare sulle proprie teste i robot volanti. I festeggiam­enti del 24 giugno sono in dubbio, infatti. Non solo perché alla scadenza, ieri, per la presentazi­one delle offerte di sponsorizz­azione della manifestaz­ione — costata l’anno scorso 750 mila euro — nessuna azienda privata si è fatta avanti; e dunque Palazzo Civico è stato costretto a prorogare, per la seconda volta, i termini del bando, questa volta fino al primo giugno. Ma perché il San Giovanni post-epidemia potrebbe doversi svolgere con le piazze chiuse. L’intenzione della giunta Appendino è di non rinunciarv­i. Ma proponendo «qualcosa di un po’ diverso», si limita a dire l’assessore all’innovazion­e Mario Pironti. Le ipotesi allo studio sono più d’una. Niente fuochi, questo ormai è assodato. E droni luminosi, se si riuscirann­o a trovare gli sponsor, ma rigorosame­nte in assenza di pubblico. Che, sul modello di quanto fatto con per le celebrazio­ni del 25 Aprile, potrà collegarsi ai festeggiam­enti in diretta streaming sui social. Nuova piazza virtuale anche per le feste patronali.

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