«Torino come Vilnius, tavoli in piazza Castello»
Torino dovrebbe fare come Vilnius, e altre capitali europee, dice Giampiero Liaci, gestore di «Crudo fa la pizza», ovvero «far mettere i tavolini nei grandi spazi, anche storici, come piazza Castello». Con la precisione dell’ingegnere elettronico e la passione del ristoratore, ha messo tutto in uno studio che, da qualche giorno, è sulla scrivania dell’assessore al Commercio, Alberto Sacco. «Il progetto è di poter sistemare alcuni tavolini in piazza Castello, come già avviene in altre piazze: San Carlo, Vittorio, IV marzo. O di chiudere al traffico l’ultimo tratto di via Palazzo di Città», compreso tra via XX Settembre e piazza Castello, appunto. Dopo lo tsunami sanitario ed economico del coronavirus, concedere spazi è l’unica salvezza, soprattutto per tutte le piccole attività, che siano ristoranti, pizzerie, bar: «È una questione di conti — spiega Liaci — basta considerare il mio locale: fa 30 posti a sedere, ma con le disposizione che arriveranno, pare, diventeranno sei. Torino non è Roma, perché mediamente si mangia tra le 19.30 e le 21.30, e allora vuole dire 12-15 coperti a sera, se va bene». Morale: «I piccoli esercizi non hanno alcuna chance di arrivare al break-even: se non ci danno dei posti, non c’è chance. Sono numeri, non opinioni». Parla lui, ma potrebbero dire lo stesso i gestori degli altri locali della via, che si erano messi insieme in una chat su whatsapp. Altrimenti, considerando i costi fissi, uno potrebbe «restare chiuso a tempo indeterminato. Aprire può essere più pericoloso che tenere chiuso». Insomma, «l’amministrazione pubblica deve darci una mano, rendendo pedonabile questo tratto di via Palazzo di Città». Dopodiché, se Sacco si è detto favorevole, sarà necessario anche l’ok della Viabilità, oltre alla volontà politica della sindaca, Chiara Appendino. Per piazza Castello, invece, servirebbe anche il nulla osta della Sovrintendenza: «Ma è ovvio che si tratterebbe di tavolini tutti uguali, per colore, da levare a fine servizio. In fondo, la piazza non potrà essere utilizzata per spettacoli e pure il museo di palazzo Madama sarà su prenotazione». L’impressione è che comunque tutta la ristorazione cambierà, nella sua essenza. Alberto Vincenzi, di «Crudo osteria contemporanea», sta studiando un dehors con tavolini alti, 40 centimetri per 40». Tra il ristorante e lo street food.