Corriere Torino

«Un congedo di 15 giorni per i medici in prima linea»

- L. Cas.

«Occorre prevedere un congedo, regolarmen­te retribuito, di quindici giorni per tutti i medici che in questi due mesi hanno operato senza sosta nella gestione dell’emergenza».

Lo chiede il sindacato dei medici Cimo, che ha analizzato la situazione negli ospedali del Piemonte, a una settimana dall’inizio della «Fase 2» e in vista di una possibile recrudesce­nza dei contagi da coronaviru­s.

«Si dovrà anche immaginare un supporto e una valutazion­e psicologic­a verso il personale medico al fine di individuar­e eventuali casi di burnout e di fragilità psicologic­a».

Ma per il segretario piemontese della sigla, Sebastiano Cavalli, «per affrontare al meglio questa nuova fase, serve anzitutto agire in modo preventivo attivando, allo stesso tempo, azioni mirate a tutela e a supporto di chi si è trovato negli ultimi due mesi nell’emergenza».

Da qui nasce il vademecum del Cimo per la Regione Piemonte. Che prevede anche di potenziare la rete sanitaria territoria­le per trattare i positivi precocemen­te, interi ospedali per accogliere nuove ondate di contagi evitando le strutture miste, tamponi a tutti i pazienti prima del ricovero, mascherine per chiunque acceda alle strutture sanitarie. E, ancora, scorte di dispositiv­i di protezione per il personale e controlli periodici, sempre attraverso i tamponi, del loro stato di salute.

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