La curva dei contagi cala Cirio valuta due date per la riapertura: il 18 e il 25
L’«RO» in Piemonte, parametro della trasmissibilità, oscilla intorno allo 0,5. I negozi in attesa delle regole per ripartire. Oggi confronto in giunta regionale
Aotto giorni dal via alla «Fase 2», in Piemonte, l’«r0» del coronavirus — il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva — continua a oscillare attorno allo 0,5. Lontano dalla soglia di 1 che indica che l’epidemia ha ripreso a correre. Per il ministero della Salute, che ieri ha avuto un primo confronto con le Regioni, con il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, siamo promossi. A questo va aggiunto che le curve che raccontano l’evoluzione dei contagi e dei decessi sono stabili. Nell’ultima settimana, si sono registrati 1.154 nuovi casi di covid19, appena 111 ieri, meno della metà dei 2.524 di quella dal 27 aprile al 4 maggio. Discorso simile per i decessi. Dal 4 all’11 maggio, se ne segnalano 214 di cui 33 ieri, contro i 308 dei sette giorni precedenti.
Un giudizio più approfondito del ministero, che analizza 21 indicatori, dovrebbe arrivare tra giovedì e venerdì e dettare le linee guida per le riaperture. Ma se la curva dei contagi rimane stabile, o migliora, il governatore Alberto Cirio valuterà di riaprire bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti il 18 maggio. Anche se, sia per precauzione sia per permettere agli esercizi di organizzarsi, è più plausibile che il via libera arrivi per il 25: una settimana prima, in ogni caso, di quanto voluto dal decreto del premier Conte.
Saranno infatti le Regioni a decidere in autonomia se riaprire già dalla prossima settimana, mentre il governo potrà intervenire nel caso in cui fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. Ma se le regole da seguire arriveranno solo tra giovedì e venerdì, sarà difficile per bar e ristoranti organizzarsi o allargare i dehors. E intanto non sarebbero arrivati ancora ai Comuni i fondi per esentare tutti dal pagamento della tassa sul suolo pubblico.
Sul tavolo, quindi, c’è la possibilità di riaprire lunedì 18 maggio i negozi al dettaglio e il 25 bar, ristoranti e parrucchieri. Cirio ne discuterà oggi con la giunta. La decisione arriverà, sempre guardando la curva dei contagi, tra domani e giovedì.
Ma anche in sanità rimangono questioni aperte. La prima è quella dei tamponi: i 111 nuovi contagi comunicati ieri sono il riflesso di appena 3.413 tamponi esaminati tra domenica e lunedì. Un numero basso perché molti laboratori sono chiusi nel fine settimana.
Un po’ per la loro scarsa capacità a condurre le analisi, un po’ per il poco personale dei Sisp, i Servizi di prevenzione, nella Fase 1, i contatti di pazienti positivi sono stati sottoposti a tampone in appena un caso su dieci, secondo un sondaggio dei sindacati Anaao e Nursind su 1.930 medici e infermieri. Numero che non si può che migliorare.
Tutto mentre è boom di chiamate per effettuare i test sierologici che indicano l’avvenuta infezione. «Ma l’esame - ricorda l’ordine dei Medici richiede la supervisione di un medico che decida ulteriori accertamenti necessari». Specie se si scopre di aver incrociato la malattia.