Collegno ci riprova e scommette sul resort
Il 27 luglio scade l’asta. Si parte da 2,8 milioni per 40 mila mq
Un resort di lusso lungo la statale 24 al posto dell’ex ospedale psichiatrico. Per ospitare turisti e viaggiatori in quella strada puntellata da capannoni industriali e da centri commerciali che costeggia il fiume Dora per poi fuggire verso la Valsusa.
Collegno ci riprova a far rinascere l’antico complesso immobiliare, costruito 110 anni fa. Ed è la settima volta. Il 27 luglio scade il termine ultimo, fissato dal Tribunale Roma che cura il fallimento della società Collegno 2000, per presentare le eventuali proposte d’acquisto per l’ex ricovero femminile torinese. Base d’asta: 2,8 milioni di euro. Offerta ai minimi, visto che il prezzo iniziale superava sei milioni.
Dopo sette tentativi falliti di vendita dell’area da 40 mila metri quadri, 18 mila di superficie edificabile, il curatore fallimentare Donatella Zanetti prova a ingolosire gli investitori con un valore del complesso immobiliare decisamente a buon mercato. In pratica dicono gli esperti, è quasi un affare: 155 euro al metro quadro. Anche se il valore reale dell’operazione, per rimettere a nuovo la struttura, dovrebbe viaggiare intorno a 20- 25 milioni di euro.
Collegno 2000, che ha curato lo sviluppo di tanti shope ping center nell’hinterland torinese, sognava un campo da golf per l’ex ospedale psichiatrico della Savonera. Ma il progetto, osteggiato dagli ambientalisti, e poi stoppato dalla Regione Piemonte, non è mai andato in buca. Anzi, Collegno 2000 ha tirato i remi in barca lasciando crediti ipotecari sulle spalle di Equitalia. Dal 2014 il Tribunale di Roma ha in gestione la curatela fallimentare del complesso immobiliare. Sei i tentativi di vendita all’asta, tutti andati a vuoto. Il progetto di sviluppo che emerge dalla perizia curata dall’architetto Maria Elisabetta Persico rimane grossomodo lo stesso, anche se depurato dal campo da golf che tanto aveva fatto inferocire gli ecologisti. Ma era un’altra epoca. Quando Torino era in vetrina, illuminata dalle Olimpiadi invernali 2006 e ambiva a un palcoscenico del turismo di lusso: campi da golf, resort a 5 stelle, enogastronomia. L’investitore che si farà avanti, mettendo sul piatto 2,8 milioni di euro, avrebbe già in mano tutte le autorizzazioni per sviluppare un’area dedicata alla ricettività. Quindi un albergo cinque stelle lusso da 148 camere, un residence da 98 appartamenti, un centro fitness, una SPA, una piscina indoor e outdoor, un centro congressi, sale riunioni, ristoranti, parcheggi per 250 auto. E persino la colonna sonora un piano bar. Oltre alle strutture alberghiere il progetto prevede anche la realizzazione di un campus universitario
In alto un rendering di come potrebbe diventare la struttura. Nella foto a sinistra un laboratorio di cucito spazi di socializzazione come la Club House, ricavata all’interno del volume industriale nella lavanderia e centrale termica dell’ex ospedale. «La zona a cavallo tra Savonera e Torino è il punto di congiunzione tra il Parco della Pellerina e il Parco della Dora e si affaccia sulle aree industriali e commerciali delle due città — spiega il sindaco di Collegno Francesco Casciano —. È un luogo di indubbio fascino sotto il profilo ambientale e punto di snodo viario, mi auguro che qualche operatore ne sappia cogliere le molte potenzialità». Non sarà un’operazione semplice. Anche se il prezzo è molto basso. Alcuni imprenditori del territorio stanno valutando l’affare. Ma l’area ha accumulato negli anni degrado e numerosi episodi di furto e vandalismo. Qualcuno si è preso la briga di portare via perfino le scale della nuova struttura che era in costruzione prima del fallimento. E l’intervento rischia di rimanere nella costellazione dei tanti progetti di riqualificazione a 5 stelle del territorio: come Palazzo Nervi, il grattacielo Rai, la Manifattura Tabacchi. Tante belle idee ma zero capitali disposti a investire. Nell’area limitrofa, tra Grugliasco e Collegno, nell’altra area ex ospedaliere, sorgerà nel 2023 il nuovo campus dell’università di Torino, dedicato alle Scienze della Vita. Forse anche per l’ex ricovero femminile potrebbe esserci un futuro più vicino alle esigenze del territorio, magari legato alla sanità, alle residenza per anziani. Si vedrà il 27 luglio, dall’esito dell’apertura delle buste.