Corriere Torino

L’agriturism­o diventa oasi per smart working

Elena e Maria Torello hanno trasformat­o Cascina Pavassano in uffici all’aria aperta

- Massimo Massenzio

«L’ idea è molto semplice: offrire un giardino a chi non ce l’ha». Due mesi e mezzo di lockdown hanno sdoganato il telelavoro e per rilanciare il loro agriturism­o Elena e Maria Torello hanno deciso di aprire Cascina Pavassano a chi non può — o non vuole — tornare in ufficio. L’alternativ­a allo smart working casalingo è accattivan­te. Tavolini immersi nella quiete della campagna, fiori su ogni postazione, thermos di caffè e acqua minerale. Chi lo desidera può portare con sé anche un amico a 4 zampe e, tempo persono mettendo, piazzare il suo pc in riva al laghetto dove nuotano un paio di gigantesch­e carpe. La nuova frontiera del coworking comincia a Chieri, in strada Superga, a una ventina di minuti dal centro di Torino, nel cascinale che i nonni di Elena e Maria comprarono e ristruttur­arono negli anni Ottanta. «I nostri genitori hanno avviato un’impresa agricola, ma noi abbiamo preso strade completame­nte diverse», raccontano le due sorelle. Elena, la titolare, ha 35 anni, è un architetto e 6 anni fa ha deciso di tornare a Chieri per dare una mano a mamma e papà a gestire il b&b di famiglia. Pensava fosse una soluzione temporanea e invece 2 anni dopo l’ha raggiunta anche Maria, 37enne, dopo esperienze nel campo della moda e nel settore edile. «Lavoravamo in un ufficio, ma non faceva per noi. Questi mesi di chiusura forzata sono stati anche un’opportunit­à di modificare la nostra offerta. In tempi di coronaviru­s bisogna adeguarsi e l’idea di aprire uno spazio di coworking ci è venuta parlando con le nostre amiche. Abitano a Torino, devono lavorare da casa e non hanno spazi adeguati. Qui possono usare il wifi all’aria aperta e le distanze non certo un problema. Tutte le postazioni vengono sanificate e chi vuole può fermarsi anche a mangiare i nostri piatti cucinati solo con prodotti a chilometro zero». L’orario è praticamen­te quello di ufficio, dalle 9,30 alle 18,30 e gli ingressi diurni – costo di 5 euro, comprensiv­o di acqua e caffè – cominceran­no da domani, anche se per gli amici i cancelli si sono aperti con qualche giorno di anticipo. «Vediamo quale sarà la risposta, ma stiamo già pensando anche a un servizio di babysittin­g».

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Nel verde Lavorare qui costa 5 euro al giorno

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