Francesco cantava come un angelo E amava farlo anche ai matrimoni

Per Francesco non era estate se non la trascorreva a Borghetto Santo Spirito, in Liguria. Passava mesi al mare, in compagnia degli amici della Pro Loco del paese (che da un anno non esiste più), Anna, Marco e Lorenzo. Francesco Pace, 73 anni, è morto all’ospedale Molinette dopo aver contratto il Coronavirus. Nato a Benevento, primo maschio di nove figli (sei le ragazze), in Piemonte era arrivato quando era appena 16enne. Aveva raggiunto gli zii che lavoravano in Fiat e gli avevano promesso di aiutarlo a trovare un impiego. Aveva così iniziato a lavorare in Ceat ma poi, a causa di alcuni problemi agli occhi, si era spostato al centralino di un’azienda farmaceutica. Un lavoro che aveva svolto fino alla pensione. Separato, aveva avuto due figli, Nicola e Cristian. Tra le sue passioni c’era sempre stato il canto. Non c’era giorno in cui Francesco non intonasse una canzone, un sabato o una domenica a cui non partecipasse a un karaoke. Un passaparola che nel tempo lo aveva portato a cantare durante feste e matrimoni. «Eravamo molto legati a lui — racconta Patrizia Alessi —. Con la sua voce incantava gli amici che erano in sua compagnia. Alla sera, dopo aver trascorso la giornata insieme, a causa di quel problema agli occhi di cui soffriva, lo accompagnavamo a casa. Siamo rimasti molto male per la sua scomparsa». Prima di essere ospitato dalla Rsa di via Chiabrera, Francesco aveva vissuto in via Leinì, a Torino. Non aveva mai dimenticato le sue origini, di cui andava fiero. A Bucciano, suo paese d’origine, tornava appena poteva, a trovare i genitori, i fratelli. «Tutti gli volevano bene — racconta il fratello Pasquale —. Era una persona dall’animo dolce e gentile con tutti. Sempre disponibile per gli altri. Gentile e altruista. Amava le tradizioni di famiglia e durante le vacanze, appena poteva, raggiungeva la Campania per stare con noi. Ma la sua casa a Torino era sempre aperta per chiunque volesse andare a trovarlo. Con lui se ne va un pezzo della nostra grande famiglia».