Corriere Torino

Il 2 Giugno senza piazza «Ma con valori condivisi»

Appendino e Cirio all’arsenale per l’alzabandie­ra lontano dal pubblico

- Di Gabriele Guccione

«Un 2 Giugno diverso», per usare le parole della sindaca Chiara Appendino. Nessun alzabandie­ra all’aperto, in piazza Castello. Nessuna banda o sfilata. Solo una cerimonia a inviti — non di popolo, dunque —, nel chiuso del cortile d’onore dell’arsenale. Qui, all’interno della Scuola di applicazio­ne dell’esercito, ieri mattina, è stato issato il tricolore, davanti alle autorità civili e militari: dalla prima cittadina, appunto, al presidente della Regione, Alberto Cirio, fino al prefetto Claudio Palomba. Tutti con la mascherina alla bocca. «Tuttavia — è stato il monito di Appendino —, se l’emergenza Covid-19 può temporanea­mente sottrarci gli spazi pubblici, non può fare venire meno i valori della nostra Repubblica».

La Festa insomma resta tale. E per le istituzion­e è stata l’occasione per ritrovarsi in un clima meno concitato dopo settimane e settimane di lavoro gomito a gomito per la gestione dell’epidemia. «In questi mesi — ha voluto ricordare non a caso il prefetto Palomba, che ha fatto da grande mediatore tra le diverse istanze politiche, a volte contrastan­ti, tra Comune e Regione — la coralità tra le istituzion­i piemontesi non è mai mancata. Anche se a volte la si pensava diversamen­te, le scelte sono sempre state condivise». E questo ha fatto in modo, in effetti, che le polemiche passassero in secondo piano, rispetto a ordinanze e provvedime­nti non sempre digeriti a pieno. «Sono convinto — ha auspicato il rappresent­ante del governo, dopo aver letto il tradiziona­le messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella — che in questa fase, che secondo me sarà ancor più difficile, noi continuere­mo su questa strada». Palomba ha anche ricordato il lavoro di istituzion­i, medici, cittadini e forze dell’ordine, ringrazian­doli perché per loro «non c’è stato alcun lockdown, e senza non avremmo mai potuto affrontare positivame­nte una sfida che tutti noi speriamo sia ormai prossima a compiersi».

E così, anche per il numero uno del Piemonte, Alberto Cirio, la cerimonia di ieri ha assunto un carattere tutto particolar­e. «Celebrare il 2 Giugno è importante sempre, ma quest’anno assume un significat­o speciale. Perché non ci sarebbe democrazia senza libertà, né libertà senza democrazia. La nostra Repubblica, però, ci insegna che c’è un valore ancora più grande, che è la vita. Ed è in nome della tutela della vita — ha ricordato il presidente facendo riferiment­o alle restrizion­i anticontag­io — che ci siamo privati della nostra libertà. Oggi festeggiam­o il senso dello Stato, che è quello di aiutarsi e stare insieme. E in Piemonte le donne e gli uomini dello Stato sono donne e uomini eccellenti». Cirio ha infine assicurato: «Adesso continuere­mo a lavorare insieme, perché accanto all’emergenza sanitaria dobbiamo superare quella economica e sociale. Ripartiamo da oggi, da questo 2 Giugno».

La cerimonia Per la prima volta le celebrazio­ni non si sono tenute in piazza Castello

❞ Il prefetto Palomba In questi mesi di emergenza Covid-19 le istituzion­i torinesi hanno lavorato insieme, scelte sempre state condivise

❞ Adesso il nostro impegno continuerà perché accanto all’emergenza sanitaria dobbiamo superare quella economica e sociale, ripartiamo da oggi

Le mascherine Le autorità presenti alla cerimonia hanno indossato i dispositiv­i di protezione

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Celebrazio­ni per la Repubblica Ieri mattina autorità presenti alla cerimonia che si è tenuta nel cortile d’onore della scuola dell’esercito in via Arsenale

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