Il 2 Giugno senza piazza «Ma con valori condivisi»
Appendino e Cirio all’arsenale per l’alzabandiera lontano dal pubblico
«Un 2 Giugno diverso», per usare le parole della sindaca Chiara Appendino. Nessun alzabandiera all’aperto, in piazza Castello. Nessuna banda o sfilata. Solo una cerimonia a inviti — non di popolo, dunque —, nel chiuso del cortile d’onore dell’arsenale. Qui, all’interno della Scuola di applicazione dell’esercito, ieri mattina, è stato issato il tricolore, davanti alle autorità civili e militari: dalla prima cittadina, appunto, al presidente della Regione, Alberto Cirio, fino al prefetto Claudio Palomba. Tutti con la mascherina alla bocca. «Tuttavia — è stato il monito di Appendino —, se l’emergenza Covid-19 può temporaneamente sottrarci gli spazi pubblici, non può fare venire meno i valori della nostra Repubblica».
La Festa insomma resta tale. E per le istituzione è stata l’occasione per ritrovarsi in un clima meno concitato dopo settimane e settimane di lavoro gomito a gomito per la gestione dell’epidemia. «In questi mesi — ha voluto ricordare non a caso il prefetto Palomba, che ha fatto da grande mediatore tra le diverse istanze politiche, a volte contrastanti, tra Comune e Regione — la coralità tra le istituzioni piemontesi non è mai mancata. Anche se a volte la si pensava diversamente, le scelte sono sempre state condivise». E questo ha fatto in modo, in effetti, che le polemiche passassero in secondo piano, rispetto a ordinanze e provvedimenti non sempre digeriti a pieno. «Sono convinto — ha auspicato il rappresentante del governo, dopo aver letto il tradizionale messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella — che in questa fase, che secondo me sarà ancor più difficile, noi continueremo su questa strada». Palomba ha anche ricordato il lavoro di istituzioni, medici, cittadini e forze dell’ordine, ringraziandoli perché per loro «non c’è stato alcun lockdown, e senza non avremmo mai potuto affrontare positivamente una sfida che tutti noi speriamo sia ormai prossima a compiersi».
E così, anche per il numero uno del Piemonte, Alberto Cirio, la cerimonia di ieri ha assunto un carattere tutto particolare. «Celebrare il 2 Giugno è importante sempre, ma quest’anno assume un significato speciale. Perché non ci sarebbe democrazia senza libertà, né libertà senza democrazia. La nostra Repubblica, però, ci insegna che c’è un valore ancora più grande, che è la vita. Ed è in nome della tutela della vita — ha ricordato il presidente facendo riferimento alle restrizioni anticontagio — che ci siamo privati della nostra libertà. Oggi festeggiamo il senso dello Stato, che è quello di aiutarsi e stare insieme. E in Piemonte le donne e gli uomini dello Stato sono donne e uomini eccellenti». Cirio ha infine assicurato: «Adesso continueremo a lavorare insieme, perché accanto all’emergenza sanitaria dobbiamo superare quella economica e sociale. Ripartiamo da oggi, da questo 2 Giugno».
La cerimonia Per la prima volta le celebrazioni non si sono tenute in piazza Castello
❞ Il prefetto Palomba In questi mesi di emergenza Covid-19 le istituzioni torinesi hanno lavorato insieme, scelte sempre state condivise
❞ Adesso il nostro impegno continuerà perché accanto all’emergenza sanitaria dobbiamo superare quella economica e sociale, ripartiamo da oggi
Le mascherine Le autorità presenti alla cerimonia hanno indossato i dispositivi di protezione