L’allarme scuola negli appelli di Cirio e Appendino
Un appello al governo perché la scuola e i bambini tornino la priorità. È quello arrivato in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica dalla sindaca Chiara Appendino e dal governatore Alberto Cirio. Il secondo molto più polemico contro il governo rispetto alla prima: «Capisco che il calcio sia importante — ha attaccato il presidente piemontese — e sono anche un tifoso, ma la scuola lo è di più. Vedere che in Italia fra pochi giorni riparte la serie A, ma intanto i nostri bambini sono ancora a casa a non imparare, non ha senso. L’augurio è che finalmente il governo e il ministro della pubblica istruzione Azzolina abbiano la determinazione, come per il campionato, nel far ripartire la scuola, che deve essere una priorità non solo nelle dichiarazioni di intenti ma anche negli stanziamenti e nelle regole operative». La prima cittadina, invece, l’ha definito «un appello che mi preme particolarmente»: «Quello dell’importanza della scuola come istituzione cardine della nostra democrazia, oggi più che mai». La sindaca Appendino non può attaccare a muso duro un governo a 5 Stelle: «Io non so dire se in questi mesi se ne sia parlato a sufficienza. So però, per certo, che la scuola — e con essa i nostri ragazzi e gli insegnanti che provvedono alla loro formazione — hanno subìto un colpo durissimo a causa dell’emergenza coronavirus. Quando un alunno perde l’occasione di apprendere di migliorarsi, con lui lo sta perdendo tutta la comunità.
Li c’è il nostro futuro e lì ci sono le nostre speranze. Dai nostri giovani, dalla loro formazione, passa tutto ciò che saremo domani». Da qui, l’appello «a tutte le istituzioni e a tutti i cittadini, perché ci sia il massimo impegno da parte di tutte e tutti per preservare e investire sulla scuola, come pilastro della nostra Repubblica. Il diritto all’istruzione è alla base di tutto ciò che celebriamo qui oggi». Un appello che era arrivato qualche giorno fa anche dal rettore del Politecnico Guido Saracco: «Un grande errore non far ripartire le scuole».
Oggi la giunta comunale dovrebbe approvare la delibera dell’assessora all’istruzione Antonietta Di Martino che riaprirà i giardini degli asili per la fascia dei bambini tra gli 0 e i 3 anni alla metà di giugno. I centri estivi per i piccoli dai 3 ai 17 anni invece, nonostante i desiderata della Regione, stanno avendo difficoltà ad aprire in anticipo rispetto alla data voluta dal premier Conte, il 15 giugno, tra regole troppo restrittive nelle linee guida e mancanza di fondi.
Asili e centri estivi
Per i primi il Comune prevede la riapertura alla metà di giugno, i secondi sono in difficoltà tra regole e mancanza di fondi