Corriere Torino

Ciak, si pedala sulle colline di Langa

Esce oggi la guida-racconto per appassiona­ti di due ruote scritta dal regista e sceneggiat­ore Casalis: «In sella è possibile sentirsi parte di ciò che ci circonda e non semplici spettatori»

- Di Fabrizio Dividi

Un Barolo, per cominciare; a seguire Dolcetto, Barbaresco e infine un Moscato fresco e una manciata di nocciole. No, non si tratta di un’inconsueta degustazio­ne ma di alcune delle tappe ciclogastr­onomiche che il regista Paolo Casalis propone nella sua Guida alle Langhe in bicicletta (Produzioni Fuorifuoco), diario da lui «scritto e scarabocch­iato» che alle mille informazio­ni preferisce le emozioni e i profumi della sua terra. «Lo scrivo da due anni, ma lo elaboro da almeno 30, più o meno da quando vado in bicicletta». L’autore di Bra descrive così il suo libro, in uscita oggi in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta: «Costruire itinerari, raccoglier­e interessi sul territorio e comporre una guida di esperienze; ecco il mio obiettivo. L’importante oggi, in un mare d’informazio­ni reperibili sul web, è presentars­i con un abito su misura il più possibile completo e modellato sulle esigenze del cicloturis­ta e della sua bicicletta».

Il volume, 200 pagine complete di glossario di nomi, luoghi e perfino cibi citati, è un vero e proprio omaggio al turismo consapevol­e; una «Guidaracco­nto» che invita il cicloamato­re a degustare il paesaggio «a piccoli sorsi, a bassa velocità, fino a sentirsi parte integrante di ciò che ci circonda, non solo semplice spettatore». E in apertura, l’autore si premunisce perfino di stilare un bugiardino per un uso ottimale dove, per esempio, si libera il lettore dal procedere nell’ordine dei capitoli e se ne consiglia l’utilizzo come un «taccuino di viaggio, un fido consiglier­e cui ispirarsi ma senza limitare il proprio istinto di avventura».

Casalis rivela che il lancio del libro era previsto diversi mesi fa, proprio poco prima del lockdown: «Un rimpianto mitigato dagli aggiorname­nti che ho potuto apporvi in queste settimane». Poi descrive i motivi che lo hanno portato a scrivere di cibo, bicicletta e territorio. «Ho sempliceme­nte coniugato alcune delle mie passioni; oltre a scrivere — penso soprattutt­o alle sceneggiat­ure dei miei film — vado da sempre in bicicletta e tra le mie attività guido tour su due ruote per turisti, soprattutt­o americani e nord-europei». Un’attività che lo ha portato a conoscere nei dettagli le zone meno battute nel cuore del Piemonte, tra borghi, percorsi e vinerie fuori dai grandi circuiti.

Poi precisa con un pizzico d’orgoglio: «Le mappe della guida sono disegnate da me e ho perfino realizzato un font ispirato alla mia grafia per caratteriz­zare il manuale come oggetto vissuto e personale. Insomma, gestire ogni fase della sua realizzazi­one è stato un modo per esercitare la mia inclinazio­ne al controllo dall’inizio alla fine del progetto, proprio come mi piace fare nei miei documentar­i».

Ed eccoli i tour in Alta e Bassa Langa che Casalis propone esplicitam­ente come «fase di rilancio del Piemonte, soprattutt­o in un periodo di risorse limitate». Si va dal classico Tour dei Castelli del Barolo, 40 chilometri tra Barolo e Serralunga, ai 50 attraverso le località limitrofe meno note; si propone un anello con partenza e arrivo ad Alba, meglio se preceduto da buone letture di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, e una spedizione alla scoperta del prezioso Barbaresco «gemello diverso di re Barolo». Infine si tracciano le vie delle «bollicine», della grande cucina langarola e degli intrecci con arte, cultura e la tradizione millenaria delle più celebri sagre paesane del territorio. Il tutto accompagna­to da oltre 50 schede informativ­e complete di consigli per la manutenzio­ne del proprio mezzo, l’abbigliame­nto più consono e sulle caratteris­tiche tecniche dei percorsi.

Casalis chiude con un appello a tutti, non solo ai cicloturis­ti più incalliti: «In questi mesi, per uno strano scherzo del destino, lo sport all’aria aperta è stato proibito e i ciclisti sono stati perfino tacciati alla stregua di moderni untori. È il momento di rispolvera­re le biciclette, anche quelle arrugginit­e o abbandonat­e per anni nei garage; anche in questo modo impareremo ad apprezzare un nuovo modo di concepire l’ambiente e la nostra stessa esistenza».

❞ Il diario Le mappe sono disegnate da me: ho curato ogni dettaglio, proprio come in uno dei miei documentar­i

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Nella foto grande, i l regista e scrittore Paolo Casalis in sella alla sua bicicletta mentre transita ai piedi del castello di Serralunga d’alba; qui sotto, una pausa a Cortemilli­a; in basso, una pedalata lungo le strade che si inerpicano sulle colline Unesco delle Langhe
I tour Nella foto grande, i l regista e scrittore Paolo Casalis in sella alla sua bicicletta mentre transita ai piedi del castello di Serralunga d’alba; qui sotto, una pausa a Cortemilli­a; in basso, una pedalata lungo le strade che si inerpicano sulle colline Unesco delle Langhe
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