Corriere Torino

I Dj from Mars volano sempre più in alto. E trovano Tiësto

- Luca Castelli

Dicono di venire da Marte, si presentano con il volto nascosto da scatole di cartone, hanno fatto ballare il pubblico in mezzo mondo (da Ibiza al Vietnam, passando per il festival Flowers) e hanno appena pubblicato un singolo con una star globale come l’olandese Tiësto. Un curriculum niente male per i torinesi DJS from Mars.

«Il brano uscito venerdì si intitola The Drop», racconta Luca, 44 anni, in arte Ventafunk (l’altro «marziano» è Massimilia­no, 41 anni, aka Aqualuce). «L’anno scorso eravamo entrati in contatto con Tiësto grazie a un nostro remix di A Sky Full of Stars dei Coldplay. Gli abbiamo proposto una produzione inedita, creata assieme al dj bolognese Rudeejay e al duo comasco Da Brozz. Ci ha risposto che era una bomba, ha finalizzat­o il brano, ce l’ha mandato indietro e ci ha chiesto: “Cosa ne pensate?”. Lui ha chiesto a noi cosa ne pensavamo! Qualcosa di simile accade con David Guetta: spesso i veri big sono i più umili».

Anche col francese Guetta, altro calibro planetario, i DJS from Mars sono freschi di collaboraz­ione. «Gli abbiamo mandato alcuni brani che ha usato nel suo recente show in streaming da New York», racconta Luca. «L’anno scorso abbiamo suonato con lui a Ibiza. Che tristezza, il silenzio di queste settimane. Avevamo un’estate piena e abbiamo dovuto annullare tutto. Per fortuna iniziano ad arrivare segnali incoraggia­nti, soprattutt­o dal Sud Italia».

Come molti colleghi, i DJS from Mars hanno provato a colorare di musica la lunga attesa. Dal punto di vista produttivo, non è cambiato molto, visto che il duo lavora abitualmen­te da casa. Da quello performati­vo, è di un paio di settimane fa un dj set visibile su Youtube. From a skyscraper into a special location («Da un grattaciel­o in una location speciale»), si legge nella presentazi­one. All’occhio attento, la location speciale assomiglia molto ai tetti di San Salvario. Nel video, i due dj indossano le scatole di cartone che li accompagna­no dagli esordi, quando iniziarono a farsi notare per l’arte di creare mash up avventuros­i, per esempio abbinando una base dei Metallica alla voce di Lady Gaga. «I Murazzi erano ancora aperti e la prima sera al Jam fu incredibil­e», ricorda Luca. «Non ci conosceva nessuno, doveva essere un esperiment­o di 15 minuti, le scatole simboleggi­avano l’anonimato dei dj. Dopo qualche istante ci siamo resi conto che si fermavano tutti a fotografar­ci. Da quel momento, non le abbiamo più tolte. Con un vantaggio extra: nessuno ci vede invecchiar­e».

La collaboraz­ione Il brano «The Drop» è stato pubblicato dai due torinesi con la star olandese

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