Addio al sociologo Nicola Negri il mondo accademico lo piange
Era stato uno dei tanti allievi della facoltà di Scienze Politiche voluta da Norberto Bobbio. La stessa in cui a lungo aveva insegnato. È morto il sociologo Nicola Negri, professore dell’università di Torino. È scomparso all’età di 74 anni. Originario di Ivrea, il padre era medico ad Albiano, viveva a Torino nel quartiere Vanchiglia. Era stato uno dei tanti intellettuali che, fin da giovane, avevano animato il movimento studentesco a Torino, a partire dal 1968. Si era avvicinato a Lotta Continua mentre aveva sempre coltivato la passione per lo studio dei processi sociali. Laureatosi nel 1972, professore ordinario in università, aveva la cattedra di Sociologia dei processi economici e del lavoro, ha scritto insieme con Chiara Saraceno nel 1996 il volume «Le politiche contro la povertà in Italia». I due hanno collaborato a lungo nello studio della realtà italiana. Negri ha svolto ricerche nei campi dello studio della povertà, della esclusione sociale e delle politiche sociali. Dall’analisi spaziale e dei ceti medi, fino allo studio della povertà e dell’esclusione sociale, diventa punto di riferimento riconosciuto da molti colleghi e colleghe in moltissime università italiane. Il decennio successivo è segnato da lavori importanti con Nicoletta Bosco, Dalit Contini e Cristina Solera, così come dalla partecipazione dal 2007 al 2010 alla Commissione ministeriale d’indagine sull’esclusione sociale, presieduta da Marco Revelli. Nell’ultimo decennio, con Filippo Barbera, è tornato a occuparsi di temi fondativi: il rapporto micromacro, il problema della spiegazione sociologica, la genesi dei valori e del valore. Insegnamenti che ha trasmesso ai suoi allievi e allieve, a Torino e in giro per il mondo. Membro di numerose riviste scientifiche è stato consulente anche di Animazione sociale, con cui ha lavorato per molti anni. «La comunità accademica ricorda il professor Negri con stima e affetto – affermano dall’università di Torino -. Studioso appassionato e persona di grande valore, la sua scomparsa inaspettata lascia un vuoto immenso»