La domanda di alloggi cresce del 20 per cento
Il Covid non ferma il mercato immobiliare
C’è il ragazzo che cerca autonomia. C’è chi ha scelto di separarsi. E poi single decisi a vivere da soli. La Fase 2 riporta i piemontesi fuori dalle mura domestiche e di conseguenza rimette in fermento il mercato immobiliare, ma la scelta della nuova abitazione è subordinata a nuove esigenze, nate in seno al lockdown. A dirlo è la Fiaip, secondo cui il mattone in regione è in ripresa. «Nei mesi di maggio e giugno la domanda è in crescita, anche del 20%, rispetto al pre-pandemia — spiega Paolo Papi, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari.
C’è il ragazzo che cerca autonomia lontano da mamma e papà. C’è la moglie che ha scelto di separarsi e ha bisogno di un altro alloggio. E poi single decisi a vivere da soli, giovani coppie all’inizio dell’esperienza di convivenza dopo il forzato allontanamento. La Fase 2 riporta i piemontesi fuori dalle mura domestiche e di conseguenza rimette in fermento il mercato immobiliare, ma la scelta della nuova abitazione è subordinata a nuove esigenze, nate in seno al lockdown. A dirlo è la Fiaip, secondo cui, a due mesi dalla ripartenza, il mattone in regione è in ripresa. «Nei mesi di maggio e giugno la domanda registrata è in crescita, anche del 20%, rispetto al prepandemia — spiega Paolo Papi, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali —, con la metà che si traduce in acquisto vero e proprio».
Nonostante la crisi innescata dal virus, la compravendita dunque tiene e si assiste a uno sprint omogeneo in tutte le province piemontesi. Con l’isolamento, la voglia di casa non si è spenta. Anzi la consapevolezza la voglia della prima abitazione resta in testa ai desideri dei piemontesi. Complice anche il momento finanziario. «I soldi per cambiare casa restano in pochi ad averli — ammette il presidente Fiaip —, ora abbiamo una situazione costo-denaro che è molto favorevole: l’euribor è a zero per cui oggi se hai minimo di garanzia e 20mila euro da parte, puoi accendere un mutuo a 150 mila euro in 30 anni con un tasso in banca a 0,75%». I bisogni, dopo i mesi di lockdown, sono cambiati e molti chiedono metrature più ampie e spazi più vivibili per lavorare in autonomia o in smart working. «Si tratta di un’evoluzione del mercato — considera Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino — che può distribuire la domanda abitative in zone fino a oggi meno richieste, andando a rivalutare aree semi centrali e della prima cintura dei capoluoghi di provincia». I desideri sono orientati a open space, giardini e terrazzi: «In media in tutte le province piemontesi, su cinque nuove richieste, tre riguardano case e villette con giardino, cortile o terrazzo», aggiunge Papi. In alcune aree, il 75% delle nuove richieste si riferisce a case indipendenti. Colpa anche di un patrimonio edilizio vetusto, che ha «imprigionato» i piemontesi a casa durante il lockdown: in regione le case con oltre 20 anni sono il 67%, la media in tutto il Paese è del 72%.
«Nel Torinese non si parla di impennata di villette i cui costi sono elevati, ma di una crescente domanda, anche del 15% di quadrifamiliari e bifamiliari, decisamente più accessibili nel prezzo. Le zone sono nella prima cintura, Orbassano, Rivalta, Settimo, Borgaro, Rivoli», specifica Lucia Vigna, vicepresidente di Fiaip Torino. Diversamente il settore commerciale, fatto di negozi e uffici, mostra segnali di sofferenza. «C’è una contrazione dei valori sia per le locazioni, sia per le vendite — ragiona —. È un comparto penalizzato che subisce le ricadute peggiori della crisi seguita alla serrata. Numerosi negozi non hanno riaperto o hanno dismesso locali e attività. La domanda si è spenta e chi vuole vendere ha due soluzioni: attendere o svendere. Una crisi che colpisce duramente le città più grandi».
Per quanto squassato dal Covid, il turismo pare rianimare il mercato delle seconde case. «Nell’astigiano è ripartito l’interesse per la casa vacanze da parte dei torinesi, c’è aumento degli spostamenti di piemontesi e lombardi», rivela Loredana Carboneris presidente di Fiaip Asti. Vivace il movimento immobiliare nelle località vicine al lago d’orta, il lago di Viverone, il lago Maggiore registrano una nuova ondata di interesse. Contrariamente alla domanda, i prezzi degli immobili sono stabili. «Non si registra una svalutazione, chi ha intenzione di vendere la propria casa per comprarne una nuova, va incontro a buoni affari», conclude Amerio.
Novità In tutte le province piemontesi, su 5 nuove richieste, 3 riguardano case e villette
❞ Nel Torinese aumenta del 15% la richiesta di quadrifamil iari tra Orbassano, Rivalta, Settimo, Borgaro e Rivoli