A Rimini per i 18 anni Giovane torinese fa il bagno e annega
Il mare era agitato e lei non sapeva nuotare bene
Avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 15 luglio, ma ieri mattina all’alba è annegata mentre faceva il bagno con tre amici, a circa 100 metri al largo della spiaggia dello stabilimento 122 di Riccione. Merssia Nunes De Olivera era di origine brasiliana ma viveva a Torino con i genitori e proprio per festeggiare il compleanno con gli amici era andata in Riviera.
«La prego ci aiuti, non vediamo più la nostra amica, è sparita tra le onde e c’è un’altra ragazza che non riesce tornare». Lo ha visto correre via dal mare e mettersi in salvo dalla furia delle onde, sulla battigia, mentre passeggiava assorto di prima mattina, poco dopo le 6.30 a Riccione. Lui, un signore di mezza età, era sceso in spiaggia all’alba per godersi un po’ di pace vicino alla foce del fiume Marano di prima mattina e quasi non riusciva a credere alle proprie orecchie. E subito dopo ai suoi occhi, quando il ragazzo, un diciassettenne, raggiunto in pochi istanti da un altro amico che come lui poco prima era in acqua, gli ha indicato l’orizzonte.
Poco a largo, una loro amica annaspava per tenersi a galla e si sbracciava per chiedere aiuto. Ma il dramma si era già consumato perché un’altra ragazza del gruppo era stata trascinata via dalle correnti. In pochi minuti si sono precipitati in spiaggia i sanitari del 118 e alcune vedette della Capitaneria di Porto in mare. Che hanno tratto in salvo la giovane, una diciottenne, a 100 metri dalla riva e dopo due ore di ricerche, con l’aiuto di un elicottero, hanno recuperato a mezzo chilometro dalla costa il cadavere dell’amica Merrsia Nunes De Oliveira, torinese di origini brasiliane, 18 anni da compiere il prossimo 15 luglio. Ieri mattina alle sei e mezza c’era ancora poca luce. All’orizzonte si intravedevano solo le nuvole, dopo il maltempo che aveva interessato la Romagna con grandinate, vento e pioggia.
La quiete dopo la tempesta, ma solo sulla terraferma. Il mare era ancora in burrasca tra onde e correnti parecchio insidiose, con le torrette dei marinai di salvataggio sguarnite.
Loro quattro, giovanissimi, tutti classe 2002 tra i 17 e i 18 anni di età, erano arrivati a Rimini da Torino da qualche giorno. Avevano preso in affitto un appartamento in una casa vacanze della capitale della Riviera Romagnola. La loro doveva essere una vacanza per festeggiare l’imminente compleanno di Merrsia. Venerdì sera erano usciti per passare la serata a Riccione. All’alba si erano ritrovati in spiaggia a camminare per godersi lo spettacolo. «Mentre passeggiavamo – hanno raccontato i due ragazzi superstiti – un’onda molto violenta ci ha bagnato i piedi e le gambe». Per loro nient’altro che un invito, subdolo e ingannevole, a tuffarsi in mare. «Ci siamo lasciati trascinare dall’entusiasmo, ci siamo spogliati, per poi tuffarci». Niente abuso di droghe o alcool, hanno riferito ai carabinieri, sopraggiunti sul posto. Con il cielo ancora scuro e minaccioso e il mare mosso i quattro amici (tra cui una coppia di origine rumena) erano entrati in acqua. I ragazzi erano riusciti a scampare alla corrente che li ricacciava a largo e alla furia delle onde. Ma lei, Merrsia, non sapeva nuotare. E in preda al panico si era arresa alla violenza delle onde dopo aver tentato disperatamente di aggrapparsi alle braccia dell’amica, che non è riuscita a trattenerla e impotente l’ha vista scomparire tra i flutti. Dettagli di una scena straziante. Salvata dalla Capitaneria di Porto, la ragazza è in buone condizioni di salute, ma sono state necessarie le cure dei medici del pronto soccorso per un lieve stato di iportermìa e per lo choc emotivo. Ieri mattina la madre della diciottenne è arrivata in Riviera tra le lacrime e la disperazione per il riconoscimento della salma, a disposizione dei magistrati, che potrebbero disporre l’autopsia. Per i carabinieri il racconto dei ragazzi è attendibile. Nessuno di loro sarebbe stato ubriaco o sotto l’effetto di droga. I giovani avrebbero sottovalutato i pericoli di un mare dal fondale basso che quando è in burrasca nasconde non poche insidie anche a riva.