La partita perfetta per il piccolo Bonucci
Lorenzo tifa Juve e Belotti così festeggia papà e il Gallo. Ma che bella la chioma di Rabiot...
Il derby molto probabilmente giocato ieri nello stadio della Juventus (se non si è trattato di partita costruita in studio, il grande Borges previde questo calcio solo elettronico in un suo racconto reso attuale dal virus) e ufficialmente finito 4 a 1 per la squadra di casa, ci ha lasciati abbastanza a secco di possibilità di una sintesi purchessia sino al gol di Belotti: un gol su rigore generoso, un gol su tiro quasi facile per un Buffon, ma anche il primo gol del Gallo in quello stadio, tra campionato e coppe e Nazionale, e gol ideale per trasformare il derby forse meno derbystico ergo più molliccio della storia in un qualcosa di almeno morbidamente valido.
Il derby ideale per il piccolo Bonucci Lorenzo, ecco. Per il notissimo figlio di Bonucci Leonardo giocatore della Juventus. Per il bimbo che di recente ha fatto via social (e come sennò?) la scelta di vita dopo tanto precoce soffrire da tifosino granata controcorrente in casa: Lorenzo che si è spostato sulla Juve ma è rimasto saldo tifoso personale del suo Belotti, autore dell’unico gol granata prima che Ronaldo, in campo al posto di un ectoplasma targato CR7, subito colpisse su punizione un Sirigu imperfetto.
Lorenzo B. complessivamente appagato, Juve e juventini contenti, Toro e granata che tanto mica dovevano prendere lì i punti-salvezza, caldo meno atroce del previsto, ottime stando alle facce dei fruitori le bibite distribuite per il beveraggio collettivo. E Juventus che nel dettaglio si compiace di un primo gol ottenuto da Dybala con due finte, un secondo da Cuadrado con una finta sola, indi la punizione ronaldesca e il quarto gol da Djidji con un interven
to da grande attaccante che però tira nella sua porta.
Un minivaffa... tra Dybala e Lyanco e stop, i tifosi juventini magari annoiati dall’eccesso di facilità, quelli granata increduli di fronte a un rigore, e nel derby poi, che magari non c’era (ma ce n’era uno dello stesso De Ligt all’andata, è la cassa di compensazione). In francese si direbbe «nèant», al di là del «rien», per un derby «non essente» il tradizionale se stesso. Pjanic usato anche se ormai gioca a Barcellona, Ansaldi, Rincon e Nkoulou, forse i granata più capaci di far calcio, fuori e Ansaldi sbattuto in scena per i minuti ultimi, come ai tempi dell’avanspettacolo si usava per la soubrette regina ma zoppa. Poi quelli del Toro subito a seguire Sassuolo-lecce, quelli della Juve penalizzati dal dover attendere le 21,45 per Lazio-milan. Infine, un grazie a Rabiot, che ha giochicchiato ma ha disfatto lo chignon così fornendoci, chioma finalmente al vento, l’idea suggestiva di come potrebbe essere CR7 se lo imitasse.
Incredulità granata Un rigore contro la Juve e magari non c’era Ma compensa quello mancante all’andata