La signora che apre i cancelli dei giardini piemontesi
L’avvocato Anna Chiusano ha dato vita al blog «Web Garden» per offrire a tutti la possibilità di partecipare a passeggiate virtuali in case private chiuse ai visitatori
La quarantena di Anna Chiusano stava andando bene. L’avvocato penalista, infatti, vive in centro nei pressi di piazza Bodoni, ha una figlia (Selina, che porta lo stesso nome della mamma e della bisnonna argentina), in età scolare ma autonoma, e un chihuahua da portare a passeggio che, come ben sappiamo, è stato il vero bene di lusso del lockdown. Intanto i giorni passavano, la primavera incalzava con giornate deliziose e qualcosa stava avvenendo all’interno di questa donna abituata all’azione: «Era appena passata la Pasqua e la mia fame di natura si era fatta vorace. A casa mia ho un balconcino di cui mi prendo cura, ma non bastava più. Ho iniziato a cercare qualcosa che mi desse conforto in rete, situazione cui non sono particolarmente avvezza. Nulla di ciò che ho trovato mi ha trasmesso delle emozioni profonde. Ho pensato che potevo provare a crearle io».
Detto fatto. La vita di Anna è scandita da un’organizzazione mentale capace di generare schemi efficaci (gli stessi che all’inizio dell’università la facevano ragionare sul penale internazionale) che attuano le sue idee. Avviene per tutto ciò che la riguarda: casa, tribunale e oggi anche per Web Garden che è il sito nato da quel desiderio impellente di paesaggi. In home page c’è scritto: «L’obiettivo di questo blog è farvi vivere l’esperienza di una passeggiata virtuale in posti unici quali i giardini. Questi sono luoghi incantevoli, pieni di armonia, bellezza, fantasia». Il logo è una peonia danzatrice, con i petali come vestito da sera.
Partì tutto da una telefonata all’amico Paolo Pejrone, che è stato anche il fautore delle nuove sembianze del giardino di uno dei suoi luoghi del cuore, la villa Le Basse di Chiusano (che si trova in una frazione di Cuneo), dove trascorse senza quasi mai uscire la sua prima estate da mamma. «È un luogo che mi è sempre piaciuto — racconta — ma mio padre non l’amava particolarmente. Era di un suo nonno non molto affettuoso, che si faceva dare del lei dai nipoti. Vi organizzai il mio primo matrimonio, nel ‘96, sempre aiutata da Paolo Pejrone che fece un make up improvvisato del giardino. A un certo punto papà si convinse a fare dei lavori importanti. Iniziarono nel ‘99 e finirono nel 2003. Purtroppo la vide una volta sola prima di morire. Diventò però la nostra casa di famiglia, quella dove si passa il Natale insieme. Il 24 solo tra fratelli e il 25 aperto a tutti i cugini».
In quella telefonata durante il lockdown, Anna chiese all’architetto paesaggista se avesse notizia dell’esistenza di passeggiate virtuali in cui potersi immergere e rigenerarsi. Lui le rispose che non ne sapeva nulla ma che sarebbe stata una buona idea mettersi in contatto con il fotografo Dario Fusaro. È stato lui il primo con cui ha iniziato a collaborare. In breve ha aderito al progetto anche un altro fotografo, Marco Beck Peccoz.
L’amica Alessandra Giani è quella che più l’ha stimolata a trovare una direzione precisa per il blog: «Contro ogni aspettativa, ma rispettando il termine che mi ero data, siamo andati online il 4 di maggio. Abbiamo fatto la prima prova video a casa di una mia cugina a Torino e ci siamo resi conto non solo che la qualità era ottima, ma che riuscivamo veramente a far trasparire quell’emozione che mi porto dietro dalle passeggiate a Gressoney con mia madre. È suo il merito del mio legame con la natura. Non a caso il mio terzo nome è Ortensia, che è anche uno dei miei fiori preferiti. Quando ho aprii la pagina Facebook lo feci come Ortensia Rostero (uno dei suoi cognomi), dopo poco mi svelai».
Il progetto è appena partito ma ha già parecchie visualizzazioni. Ci sono luoghi come Villa Richelmy a Collegno, Villa Garelli a Mondovì, Villa Le Ortensie di Carlotta a Pinerolo, Villa Bricherasio a Saluzzo, solo per citarne alcune. «Vogliamo concentrarci sulle passeggiate virtuali in residenze private e chiuse ai visitatori. Ma il mio sogno è ampliarlo anche ai parchi o altri luoghi pubblici. Organizzeremo dei concorsi fotografici, in cui coinvolgere le scuole. Si è costituito un comitato con Virginia Tiraboschi, Ermanno Tedeschi, Alessandra Giani, Ginevra Roselli Lorenzini, Zizzi Accame, Marco Beck Peccoz e altri, tra parenti e amici, che mi commuovono con il loro supporto».
L’idea è nata durante il lockdown: sentivo un impellente bisogno di paesaggi, bellezza ed emozioni
Il legame con la natura è merito delle camminate con mia madre che decise di chiamarmi Ortensia