Corriere Torino

Scrivere e ridere per 16 mesi

Il libreria per Baldini+castoldi il diario 20-21 di Cristiano Militello Una raccolta di scritte irriverent­i ma che aiutano a fare del bene

- Francesca Angeleri

Cristiano Militello è un tipo da diario: «Li ho conservati tutti quelli che ho scritto nella vita. Ricordo come, a fine anno scolastico, si erano gonfiati di ritagli di giornale e figurine. Finire sui banchi di scuola è un onore. Tutt’ora uso l’agenda. In questo sono un primitivo: poco digitale e molto manuale. Vorrà dire che quest’anno annoterò le cose sulla mia».

È uscito a fine agosto per Baldini+castoldi il suo diario 2020-2021 Cartelli d’italia, che presenterà martedì alle 21 a Carmagnola nel parco di Cascina Vigna, nato per aiutare la Fondazione Tog di Milano. Il sottotitol­o è La vita è un tour de Forse e l’autore domanda: «Ridere, riflettere, fare del bene: avete un programma migliore per i prossimi 16 mesi?».

Nel diario ci sono oltre 400 foto di cartelli stradali. In questi anni a Striscia la Notizia, che valore hanno assunto per lei questi simboli?

«Il cartello buffo, la scritta irriverent­e, il refuso giornalist­ico, l’avviso sgrammatic­ato rappresent­ano la prosecuzio­ne ideale della narrazione iniziata con lo striscione. Mentre però lo striscione rappresent­a il mio marchio di fabbrica, la galassia-cartello me la son ritrovata a domicilio. Il pubblico di Striscia, gli ascoltator­i di R101 hanno cominciato a mandarmi spontaneam­ente le foto di queste perle inaudite (con gli smartphone ognuno è reporter di se stesso), intuendo che potessi applicare a questo

materiale la stessa “poetica” dedicata ai capolavori di goliardia pallonara. Son sempre più convinto che tra gli italiani si annidino dei geni assoluti. Anche involontar­i e inconsapev­oli».

Ha selezionat­o i suoi preferiti? «La cernita si è basata sull’applausome­tro. Abbiamo messo foto di generi vari: la classica scritta spray, l’annuncio assurdo, gli orrori giornalist­ici, il campanello con il cognome buffo, l’avviso strampalat­o, le insegne più particolar­i. Oltre, ovviamente, al materiale a tema-scolastico. Ho un debole per gli errori dei nostri amici cinesi. Di notevoli: “Ti amo come il parcheggio sotto casa”, “Sei talmente brutto che tu madre te chiama bello de zia”, “I tramonti sono romantici perché dopo si cena”. E molti altri».

Come è nato il progetto?

«Sono gli scatti più divertenti tratti dai miei libri Cartelli d’italia e Cartelli d’italia 2

cui vanno ad aggiungers­i un centinaio di inediti. Dopo questi mesi cupi era bello tornare a cadenzare il tempo in modo leggero, con ironia e buonumore. Dunque ci è venuto in mente di realizzare un diarioagen­da, un metronomo per grandi e piccini, in grado di far sorridere quotidiana­mente sia gli studenti che i lavoratori».

Che rapporto ha con la Fondazione Tog?

«Per lavoro sono letteralme­nte sommerso da iniziative benefiche. Alla fine deciso di fiancheggi­are una realtà a me vicina. Conosco Fondazione Tog da 10 anni per motivi legati alla mia famiglia: fornisce gratuitame­nte terapie riabilitat­ive a oltre 100 bambini con patologie neurologic­he complesse».

«Lo striscione da stadio è il mio simbolo, i cartelli sono arrivati: gli italiani sono geni»

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Inviato Cristiano Militello nello studio di Striscia la notizia

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