Poker del Chieri contro la Biellese, Presentazione ai tifosi giovedì
La partita perfetta, il sigillo di una settimana magica. Biondo per scommessa, Edoardo Lavagno ha vinto (forse stravinto) l’open di Saluzzo, un successo pesante per il 22enne torinese (tesserato dai Ronchiverdi) in un torneo da diecimila euro. E dai numeri importanti, non solo per il montepremi quanto per i giocatori. Tra i 170 al via la testa di serie 1 era il russo Evgeny Karlovskyi, numero 258 ATP (best ranking 211 raggiunto nel 2019). Lavagno oggi è «solo» 1114 nella classifica mondiale, ma ha piegato (6-0 6-1) in poco meno di un’ora il numero 688, Simone Roncalli. Un modo per alzare la voce e dire «ci sono anch’io». Non è troppo tardi per risalire le classifiche, non per uno come questo ragazzo che ha imparato a superare le difficoltà del tennis cercando le soluzioni anche in montagna.
Seguito a bordo campo dal coach Laurent Bondaz, Lavagno ha condotto dal primo istante e concesso poco al rivale, nonostante la differenza di classifica. «Un match interpretato subito bene – ha raccontato –: ho servito e comandato il gioco come mi ero imposto. Non ero in un grande momento di fiducia ma gli allenamenti dell’ultima settimana hanno fatto la differenza». Una preparazione particolare per un atleta completo, che nel tempo libero si rilassa con il windsurf — lo sport di papà — e in passato stava per lasciare il tennis e darsi alla corsa in montagna.
Colpa di una serie di infortuni e di uno in particolare, al gomito, solo qualche anno fa: aveva dovuto fermarsi e in quel periodo aveva scaricato esuberanza e forza affrontando — non senza risultati — i sentieri delle valli torinesi. Quando sembrava perso, un’operazione ha risolto il problema e rimesso una racchetta nella sua mano sinistra. La corsa in montagna è diventata un altro modo, insieme al surf, per allenare le sue abilità e scaricare la mente tra un torneo e l’altro.
Lavagno, che ha centrato nel 2019 il primo punto ATP, gioca da quando aveva sei anni e andava con i genitori sui campi del Rivoli 2000 e con il maestro
Un’amichevole che porta una ventata d’ottimismo in casa Chieri: sabato la squadra del nuovo tecnico Marco Didi ha infatti superato 4-1 la Biellese mostrando tanti segnali positivi: dalla velocità di Benassi (rientrato dal prestito al Borgaro) alla regia lucida di Abelli. A centrocampo ottimi Castelletto e Ferrandino. Gol realizzati da Ravasi (rigore), Rossi, Barcellona e infine Bianco (attaccante nella scorsa stagione all’aygreville) con un tiro spettacolare dalla distanza. Giovedì presentazione ufficiale del nuovo Chieri. Il presidente Luca Gandini assieme a Didu e al nuovo tecnico dall’under 19, Viola, farà il punto in vista della nuova stagione.