Al Baricco mascherina obbligatoria sempre
La decisione del Ic Baricco di obbligare i bambini a tenere la mascherina anche durante le lezioni fa discutere e divide i genitori.
«Vorrei libertà di scelta per i genitori, che decidano loro se far tenere la mascherina o meno ai loro figli quando sono seduti al banco: se il distanziamento è rispettato, non può essere obbligatoria». Bruna Cravanzola è contraria alla misura adottata dall’ic Baricco frequentato da suo figlio, dove la mascherina andrà indossata sempre dai 6 anni in su tranne che per la merenda, il pranzo e le verifiche. «Io penso che alla lunga possa essere nociva per le vie respiratorie e so per esperienza personale quanto è faticoso tenerla a lungo, ma non è questo il punto, visto che le opinioni degli esperti sono discordanti – spiega la mamma -. Il punto è lasciare la scelta ai genitori se farla portare o meno in classe, quando il distanziamento è rispettato: se ho paura e sono in ansia, la faccio tenere e se no, la faccio togliere». L’idea di obbligare tutti i bambini a portarla per 8 ore, anche se non in modo continuativo, ha lasciato perplessi diversi genitori. Chi la critica, sostiene anche che impedisce ai bambini di esprimersi in classe e amplifica un clima di paura. «La situazione dei contagi ora è positiva e sotto controllo, abbiamo detto per tanti mesi ai nostri figli “andrà bene” incominciamo a dire che “sta andando bene” – sostiene la mamma –. Trovo che non sia giusto che ogni preside possa adottare provvedimenti diversi, le regole dovrebbero essere uguali per tutti: non vorrei essere obbligata a scegliere la scuola in base alle direttive sanitarie anti Covid, ma per ragioni didattiche, come dovrebbe essere». La mamma si appella alle Linee guida del Comitato tecnico scientifico, che permettono la rimozione della mascherina in «posizione statica» quando c’è il metro di distanza. «Capisco che è un dovere dei dirigenti tutelare al massimo la sicurezza a scuola come luogo di lavoro – conclude -. Ma così si rischia che decidano di adottare misure estreme per paura di responsabilità penali».