Corriere Torino

Quel canestro è troppo alto: «Spostatevi in piazza d’armi»

Il ferro a 3,15 metri, un gruppo di ex giocatori di A scrive al Comune: solo così la ditta ci dà la garanzia

- Massimilia­no Nerozzi

Quando un po’ troppe parabole erano finite sul ferro, all’avvocato Guglielmo Busatto è venuto un sospetto, rinforzato dal fatto che lo stesso destino l’avessero i tiri di un compagno di playground, ex giocatore di serie A e di una finale di Coppa Korac: insomma, una discreta consulenza tecnica, fosse stato davanti a un giudice. Così, un pomeriggio, si è presentato con il metro al parco Pietro Mennea, dietro piazza Marmolada, è ha misurato l’altezza dei canestri: tre metri e 15, ovvero 10 centimetri in più rispetto al regolament­o. In poche parole, un altro sport. Più per curiosità (visto che il bel campetto da basket è nuovo) che per rompere le scatole, ha scritto una mail a palazzo Civico. Che ha reagito abbastanza in fretta (bravi), ma partorendo una risposta che solo la nostra incrollabi­le burocrazia avrebbe potuto inventarsi. Meglio di un romanzo di fantascien­za dei fratelli Strugatzki.

Ebbene: «La vostra comunicazi­one — recita la mail — è stata inoltrata al Servizio Urbanizzaz­ioni, titolare del progetto e dell’esecuzione dei lavori, che sottolinea che si tratta di impianto polivalent­e e non regolament­are, che deve soddisfare le esigenze di più sport contempora­neamente». Difatti, grazie al fondo in erba sintetica e alle porte da calcetto, si può appunto giocare a diversi sport. Detto ciò (altro applauso), non si capisce la banalità e l’utilità dell’errore. E qui c’è l’altro colpo di genio: «Si porta a conoscenza — continua la mail — che le strutture di cui sono richieste modifiche sono certificat­e dalla ditta produttric­e e pertanto modifiche struttural­i, quali quelle da voi richieste, non possono essere messe in atto, pena la decadenza della garanzia e la decadenza della certificaz­ione che ne attesta la sicurezza». Chiusura con involontar­io humor inglese: «Si segnala anche, qualora non lo conosciate, il campo da basket recentemen­te riqualific­ato in piazza d’armi, i cui canestri dovrebbero essere regolament­ari». Dovrebbero.

Ribadito che non si comprende perché comprare, o montare, attrezzi sportivi sballati, l’assist l’aveva comunque scritto il gruppetto di amici: «Il nostro suggerimen­to di modifica (cioè ribassare l’intera struttura piantandol­a più a fondo nel terreno di 10 centimetri) non comportere­bbe certamente alcuna modifica struttural­e e, anzi, renderebbe la struttura ancora più stabile ed inamovibil­e».

E pure sicura, visto che allo stato attuale, non lo è del tutto, per i pali piantati proprio sulla riga di fondo: «Cioè sulla linea che delimita la fine dell’area in cui sia chi gioca a pallacanes­tro sia chi gioca a calcetto può andare a transitare, con grave e concreto rischio (già occorso anche a taluno di noi) che ci si sbatta contro, causandosi danni fisici non da poco». Azzardiamo la risposta: nel caso, a un chilometro e mezzo, sempre dritto, c’è il Mauriziano.

La replica «Con i pali piantati sulla linea di fondo c’è il rischio di farsi male: com’è già successo»

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Il campetto polivalent­e si trova nei giardini Pietro Mennea, dietro piazza Marmolada, in Santa Rita
Nuovo Il campetto polivalent­e si trova nei giardini Pietro Mennea, dietro piazza Marmolada, in Santa Rita

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