Corriere Torino

Benedette nazionali

La Juve dice grazie alla Nations League: Chiellini è tornato un «carrarmato», Demiral in campo 90’ e CR7 va in tripla cifra e incorona Kulusevski

- Nicola Balice

La difesa arriverà. Intanto la Juve ha ritrovato i difensori. Mica poco. Aspettando di vederla all’opera, la squadra ideale di Andrea Pirlo dovrebbe essere capace di blindare la propria porta prima di tutto grazie a una fase di possesso esasperata, poi riuscendo a recuperare il pallone nell’arco di una manciata di secondi, infine impostando una difesa che a seconda del momento può passare da una linea a tre a quella a quattro e viceversa. L’obiettivo è quello di ritrovare un’antica solidità dopo l’interregno di Maurizio Sari da oltre 50 gol subiti in una sola stagione. Immaginare un altro campionato da poter vincere senza lo storico bunker bianconero è difficile per non dire impossibil­e. Ci sarà da lavorare, tanto. Sarà necessario fidarsi anche di quei giocatori che sono stati anche compagni dello stesso Pirlo, l’esperienza dei senatori può fare la differenza e sarà un bene prezioso da far fruttare.

Intanto, però, le buone notizie per Pirlo sono quelle arrivate dalla Nations League. Più diffusamen­te c’è un Cristiano Ronaldo da sogno che sfonda il muro dei 100 gol con la maglia del Portogallo oltre a un Dejan Kulusevski incoronato dallo stesso CR7 dopo la sfida con la Svezia: «Segneremo tanti gol insieme». Ci sono soprattutt­o le certezze dei suoi difensori: Leonardo Bonucci in campo per 90’ (sia contro Bosnia che in Olanda) non fa notizia, rivedere però Giorgio Chiellini e Merih Demiral disputare una partita intera è un po’ come registrare due nuovi acquisti che già così possono sistemare la difesa.

Il turco rappresent­a il futuro della Juve insieme a Matthijs de Ligt (atteso in gruppo tra fine ottobre e inizio novembre), ed era dal 6 gennaio che non giocava una partita intera: Demiral ora sta bene ed è pronto a dire la sua nelle rotazioni di questo inizio stagione. Basta il nome invece per capire l’importanza del recupero di Chiellini: difesa a tre o difesa a quattro che sia, quando sta bene, il capitano rimane una pedina imprescind­ibile dei bianconeri. La svista organizzat­iva dell’italia ha rimandato la prova del nove dal match con la Bosnia a quello con l’olanda, partita ancor più impegnativ­a che il capitano ha gestito come se non fosse stato fermo praticamen­te un anno intero: vittoria e porta inviolata. Per lui la normalità, nella speranza che torni a esserlo anche per la Juve. In quella che non può essere una stagione come tutte le altre, è Chiellini l’unico giocatore in grado di inseguire insieme al club il traguardo del decimo scudetto consecutiv­o. Ogni anno d’ora in poi potrebbe essere l’ultimo in generale e quindi anche l’ultimo per tentare l’assalto a quella Champions maledetta. Poi, siccome non sarà una stagione come le altre per nessuno, dal momento che il calendario sarà compresso in otto mesi o poco più, sarà ancor più importante rispetto al solito gestirsi e accettare un turnover che di fatto non ha mai dovuto vivere in carriera: quando sta bene, gioca. Concetto da rimodulare così, se necessario: quando sta bene, gioca le partite che contano. Intanto Giorgione è tornato, ed è già un gran bel colpo. Con Demiral in più, il colpo raddoppia.

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Merih Demiral, 22 anni, è alla Juventus dalla scorsa estate. In Italia ha giocato pure nel Sassuolo
Turco Merih Demiral, 22 anni, è alla Juventus dalla scorsa estate. In Italia ha giocato pure nel Sassuolo

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