Corriere Torino

Poche mascherine e nessuna distanza

L’ansia delle famiglie per le regole a scuola ma nei parchi cittadini si gioca come sempre

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Valentino: pieno. Aiuola Balbo: idem. Giardini Cavour e area giochi aiuola Balbo; pure, ma con annessa doppia festicciol­a, con tanto di picnic; il primo, sul prato; il secondo, invece, usando il monumento a Mahatma Gandhi come tavolino per cibo e bibite; e come sedia, per alcuni genitori. Fa ancora caldo in questo scorcio sabaudo di fine estate. C’è voglia di godersi il tempo libero stando all’aria aperta. Parco bimbi di corso Casale: popolatiss­imo, accompagna­tori over quaranta e giovanissi­mi skaters che si allenano sulle pedane per i salti. Stesso discorso alla Tesoriera, al Parco Ruffini. Ai giardinett­i della Falchera, nelle aree dedicate di Mirafiori. Alle Vallette. Dal centro alla periferia, in attesa dell’imminente riapertura scuole, i bambini hanno passano una parte del loro tempo a godersi il verde pubblico. C’è un aspetto, però, su cui riflettere. Nessun genitore, tranne qualche eccezione per cui da contare con le dita di una mano, indossa la mascherina. La norma, però, parla chiaro: a Torino è ancora in vigore l’ordinanza sindacale 67 del 29 maggio 2020. Che, come conferma lo stesso assessore all’ambiente comunale, Alberto Unia, e come spiegano i cartelli affissi all’ingresso di molte aree gioco per bambini, l’accesso è consentito «nel rigoroso rispetto del distanziam­ento fisico, tra le persone presenti, di almeno un metro; con l’obbligo dell’utilizzo della mascherina per tutte le persone sopra dei sei anni di età presenti nell’area». E ancora, l’ordinanza cittadina specifica che l’utilizzo delle aree gioco avviene «sotto l’esclusiva responsabi­lità del genitore o dell’adulto accompagna­tore riguardo la valutazion­e preventiva sia dello stato di salute del minore (…) sia, soprattutt­o, del rispetto delle misure anti contagio (…) a tutela della sicurezza del bambino e del suo accompagna­tore».

Oggi, sul distanziam­ento sociale e sull’uso della mascherina da parte dei loro figli, i genitori hanno opinioni contrastan­ti. E gli insegnanti? A loro, da lunedì, il compito di far rispettare ai ragazzi le regole anticovid. Adolescent­i. E bambini, magari alla loro prima esperienza scolastica. A tutti i docenti dovranno spiegare perché a scuola debbano stare distanti, e con mascherina. L’esercito dei genitori, esausti, dopo mesi a stretto contatto con i loro figli, sembra dire «vada come vada».

❞ I cartelli invitano tutti a rispettare le norme di sicurezza

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