Regio, immobili svalutati e contratti: il battesimo di Purchia
La nuova commissaria dovrà anche programmare la stagione e decidere se lavorare con Schwarz
Con un passivo di 7,2 milioni e un patrimonio negativo di 9 milioni, il lavoro di Rosanna Purchia come commissario straordinario del Teatro Regio sarà complesso. Durante l’audizione che si è tenuta in Comune a inizio mese, i revisori dei conti dell’ente lirico hanno parlato di un modello di business «incompatibile con l’attuale situazione economica e con le future disponibilità dell’ente». Sono gli stessi che, insieme alla società di revisione, hanno certificato le svalutazioni degli immobili e del materiale scenico, confermando i presupposti per il commissariamento. Eppure, stando alle voci che si rincorrono in questi giorni, l’immobile di via San Francesco da Paola, ora a valore zero, avrebbe avuto un potenziale acquirente poco prima delle dimissioni di Walter Vergnano.
Il modello «incompatibile» del Regio, intanto, includerebbe anche i livelli salariali e i contratti di lavoro. È da affrontare anche il rinnovo dei contratti ai circa 60 precari, fra personale artistico e amministrativi, appena prolungati fino al 31 dicembre. L’intenzione di Chiara Appendino e Sebastian Schwarz era chiedere al commissario di andare oltre, per prorogare ancora questi contratti — di personale strutturale per il funzionamento del teatro — almeno fino a giugno o luglio 2021. La decisione, però, spetterà a Rosanna Purchia, che potrà esprimersi soltanto dopo aver preso visione dei conti. Discorso simile per lo stesso Schwarz, che attenderà una proposta per decidere se restare o meno, probabilmente nelle vesti di direttore artistico.
Il Regio avrà anche una stagione da far partire, che ha già dovuto subire dei cambiamenti perché il titolo di apertura, la «Jenufa» di Janacek per la regia di Christof Loy, sarà probabilmente sostituita da altre opere. Dando uno sguardo all’interno, il personale è sfiancato, in cerca di una tranquillità che manca da tempo, ma accoglie con favore l’arrivo di Purchia, che almeno porrà fine a un limbo sempre più dannoso. Poi, certo, c’è pure un’indagine interna, annunciata a metà luglio dalla sindaca, per «eventuali provvedimenti disciplinari» in merito alla questione giudiziaria, che coinvolge l’ex Sovrintendente William Graziosi e Roberto Guenno, oltre al manager Alessandro Ariosi e all’imprenditore Andrea Maulini. Rosanna Purchia avrebbe lo spessore e l’esperienza per fronteggiare queste difficoltà. È ciò che le ha consentito di battere la concorrenza di Cristiano Chiarot, ex Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, per arrivare a Torino. Una scelta del Ministro, Dario Franceschini, e del direttore generale del Mibact, Onofrio Cutaia, sulla quale avrebbe influito anche il peso del segretario generale, Salvo Nastasi.
Giustizia C’è anche una indagine interna sulla vicenda giudiziaria dell’ex Sovrintendente Graziosi