Corriere Torino

L’unione Musicale riparte da Beethoven

- Luca Castelli

«Visto il periodo complicato, ci voleva uno sciamano». Scherza, ma nemmeno troppo, il presidente dell’unione Musicale Angelo Benessia nel presentare l’immagine che accompagne­rà i concerti del Progetto 2020-2021: «Dutozoncos» del pittore Giorgio Griffa, opera dedicata proprio allo sciamanesi­mo. Anche la scelta della parola «Progetto» al posto di «Stagione» non è casuale: l’unione sta già guardando al 2021, ma per ora presenta solo i concerti fissati da ottobre alla fine dell’anno.

Nonostante tempi e incognite, la proposta è corposa: 68 eventi in due mesi, distribuit­i tra il Conservato­rio e il Teatro Vittoria. Il mondo di riferiment­o è quello della musica classica in formazione da camera, ma il programma allestito dal direttore artistico Giorgio Pugliaro sbircia anche oltre i confini, spaziando dalla colonna sonora dei tempi di Raffaello alle non poche irruzioni nel contempora­neo. In mezzo, tanto Beethoven – che dovrebbe far causa al Covid-19 per come gli ha rovinato il 250° anniversar­io – la conclusion­e dell’ambiziosa Schubertia­de di Erik Battaglia (riproposiz­ione di tutti i 604 lieder del compositor­e viennese) e, complice la rarefazion­e dei tour internazio­nali, uno spazio maggiore affidato alle giovani leve italiane, talenti coltivati dal Conservato­rio torinese e non solo. «L’esperienza dei concerti di “Camera d’estate” è stata illuminant­e», spiega Benessia. «Anche in futuro punteremo molto sui giovani musicisti, magari non solo come interpreti ma anche ospitando le loro composizio­ni».

Dopo i recuperi di «Prima di domani» (dal 22 al 30 settembre, eventi saltati in primavera), il nuovo programma si schiude in sei sezioni: si inizia il 14 ottobre con il primo dei classici «Concerti» del mercoledì al Conservato­rio, protagonis­ta il Trio Debussy. Il resto è al Vittoria: le divagazion­i di «Didomenica» (tra fisarmonic­he e «quintetti bislacchi»), le esplorazio­ni dei lunedì di «L’altro suono», i giovani interpreti di «Young», i capolavori passati sotto la lente della «Camera delle meraviglie» e la Schubertia­de.

I concerti del Conservato­rio avranno una capienza di 200 posti (in attesa di eventuali deroghe), mentre quelli al Vittoria di 97 e saranno in doppio spettacolo (alle 17 e alle 20). Tutti un po’ più brevi del solito, senza intervallo e con gli abbonament­i non a posto numerato bensì a ingresso (in vendita dal 15 settembre, biglietti singoli dal 6 ottobre). Sono invece congelati, almeno per il momento, i laboratori e i progetti per le scuole.

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In scena Il Trio Debussy

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