Corriere Torino

Addio all’imprendito­re Luigi Bauducco il re dei panettoni made in Brasile

- Di Floriana Rullo

Il suo nome era legato a doppio nodo a quello dell’export dei panettoni. Soprattutt­o in Brasile dove aveva creato il suo impero dolciario. Luigi Bauducco era partito da Torino dove aveva rilevato e mandato avanti l’azienda del padre Carlo. Nato e cresciuto a Torino 88 anni fa Luigi Bauducco raccontava sempre di aver vissuto in zona Porta Nuova, praticamen­te sempre da solo. «Sono stato allevato a Torino da una donna di servizio perché mia mamma e mio papà lavoravano sempre — amava ricordare sempre Bauducco, figlio unico nato nel 1932 — Eravamo gente semplice. Mia nonna, Giuseppina Ghiotti, faceva la sarta. Cuciva i vestiti per i bimbi della mia governante ed erano tutti felici». Durante i bombardame­nti frequentò il collegio di Giaveno, un modo per fuggire dalla cittá, per poi negli anni cinquanta decidere di vendere tutto e trasferirs­i in Brasile, a San Paolo per la precisione. La sua famiglia aveva un’idea in testa: produrre e vendere panettoni in una città e in un Paese dove gli italiani erano milioni ma dove ancora i prodotti Made in Italy non avevano ancora preso piede. «E pensare che in Italia avevamo già una posizione abbastanza agiata, un negozio avviato in pieno centro, vicino al tribunale e al municipio, e un’autentica villa con 4000 metri quadri di terreno e con l’adorato gioco da bocce a Realia, a tre chilometri dalla Mole Antonellia­na», raccontava sempre a chi chiedeva il motivo di quella decisione. Ci avevano visto giusto. Oggi i panettoni Bauducco sono la punta di diamante di un’azienda brasiliana che produce 70 milioni di «pezzi» l’anno chiamata Extrema.

«Inoltre, Luigi ha ampliato l’attività ad altri segmenti di prodotto, facendo di Bauducco uno dei marchi alimentari più consumati del Paese, oltre ad essere un importante datore di lavoro nazionale, che oggi conta più di 6mila dipendenti», raccontano i suoi collaborat­ori. Era Presidente Onorario e socio fondatore dell’associazio­ne Piemontesi nel Mondo di San Paolo.

Lascia la moglie Carla, i figli Massimo, Silvana e Carlo Andrea.

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