Corriere Torino

Arrestato il pusher che diede la droga a Samuele

Il ragazzo era in vacanza con il padre e consumaron­o stupefacen­ti insieme

- Massimo Massenzio

Dopo quaranta giorni di indagini i carabinier­i sono riusciti ad arrestare il pusher che ha venduto la droga a Samuele Ventrella (foto a destra), morto lo scorso 2 agosto per un’overdose. Il 25enne di Rivarolo Canavese aveva consumato un mix di cannabis, cocaina e alcol assieme al padre Gerardo (foto in basso) sul lungomare di Lido di Camaiore. Entrambi si erano sentiti male per strada e il cuore di Samuele aveva smesso di battere subito l’arrivo in ospedale. Secondo gli investigat­ori, coordinati dal pm della procura di Lucca Antonio Mariotti, sarebbe stato un 55enne di viareggino, già noto alle forze dell’ordine, a vendere a padre e figlio le dosi letali di stupefacen­ti. Per settimane i carabinier­i della compagnia di Viareggio hanno scandaglia­to le immagini delle telecamere di videosorve­glianza, ma alla fine i ricordi di Gerardo Ventrella,

ascoltato alla fine di agosto nel suo letto di ospedale, hanno permesso di dare una svolta alle indagini. Lo spacciator­e è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Riccardo Nerucci con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacen­ti e morte per conseguenz­a di altro reato.

Saranno le perizie a stabilire se la droga venduta ai Ventrella fosse tagliata in modo anomalo o se invece è stata l’overdose di sostanze a uccidere Samuele, un ragazzo che stava cercando di ricostruir­e la sua vita. Dopo un’infanzia e un’adolescenz­a difficile, aveva trovato un lavoro, ma nel primo giorno di ferie non aveva resistito alla tentazione di andare a trovare il padre, che si era stabilito a Lido di Camaiore. Nel 2007 Gerardo Ventrella aveva scritto il libro «Il mio quartiere», un’autobiogra­fia nella quale, rivolgendo­si al figlio, lo invitava a godersi la vita senza ripetere i suoi stessi errori. Gerardo, cresciuto nelle case popolari di Mirafiori, raccontava di essere uscito dal tunnel della droga, ma nella notte fra l’1 e il 2 agosto, padre e figlio ne hanno consumata molta. Samuele non ce l’ha fatta, mentre un trapianto di fegato ha salvato la vita a Gerardo. Al termine di un lungo coma e dopo oltre un mese di ricovero in ospedale, Ventrella è riuscito a fare luce su quella notte maledetta. Il pusher è finito in manette, ma i rimorsi saranno difficili da cancellare.

Vittima Samuele Ventrella, è morto lo scorso 2 agosto per un’overdose

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