Corriere Torino

«Sanità piemontese azzoppata contro il Covid»

- G. Ric.

La pandemia ha trovato la sanità piemontese «azzoppata». Su otto posti da dirigenti regionali, allo scoppio dell’emergenza ben sei erano vacanti. A denunciarl­o è il Partito Democratic­o dopo la prima seduta della sottocommi­ssione di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid: «Un quadro desolante, di assoluta carenza di programmaz­ione delle risorse umane, che ovviamente l’epidemia ha reso ancora più esplosiva», sottolinea­no il coordinato­re del gruppo d’indagine Daniele Valle e il capogruppo dem Raffaele Gallo. I responsabi­li dei settori Farmacia, rapporti con le strutture erogatrici, prevenzion­e veterinari­a e anticorruz­ione erano ormai già in pensione, il ragioniere capo era in malattia e un altro responsabi­le era bloccato a Milano per il lockdown. Tutti gli onori e gli oneri erano quindi in mano al neo direttore dell’asl, Fabio Aimar, ieri ascoltato durante la commission­e.

L’assessore alla Sanità Luigi Icardi replica: «Vergognoso l’atteggiame­nto di chi ha causato il depauperam­ento della direzione regionale nei cinque anni precedenti, e ora fa lo scandalizz­ato. Prima di Chiamparin­o in quegli uffici c’erano 280 persone, noi ne abbiamo trovate 130. E, a causa della burocrazia, è difficile avviare concorsi per la copertura dei posti vacanti».

Ad essere sollevata, poi, anche la questione della mancanza di mascherine e dispositiv­i di protezione per il personale sanitario, ma soprattutt­o le lacune nella gestione: «Mentre il direttore Aimar scriveva alle Asl di continuare ad approvvigi­onarsi, rilevando questo come un compito esclusivo delle aziende — continuano Gallo e Valle —. L’unità di crisi regionale (e anche la protezione civile) si intestavan­o il tentativo vano di centralizz­are rilevazion­e dei fabbisogni e acquisti, contribuen­do a una situazione confusiona­ria e poco chiara nelle responsabi­lità. L’unità di crisi, a differenza delle Asl, era peraltro dotata in questo senso di poteri straordina­ri per gli acquisti». A rincarare la dose il capogruppo di Luv Marco Grimaldi: «Nelle prossime settimane entrerà in azione il database che terrà sotto controllo in tempo reale il numero dei dpi a disposizio­ne della Regione Piemonte; forse una risorsa così preziosa avrebbe dovuto già essere attiva ad inizio anno. Pare che il Piemonte non avesse neppure un file Excel».

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