Corriere Torino

Il nuovo Folk Club si fa in due

Undici i concerti in calendario: attesi Lastanzadi­greta, Bombino, Pestelli Per la prima volta dal vivo e anche in digitale (con biglietto scontato)

- Luca Castelli

«C’è stato un momento in cui ho avuto molti dubbi, poi ho deciso di rilanciare, trasforman­do le difficoltà in opportunit­à». Il direttore artistico Paolo Lucà cita l’abc del motivazion­ismo in tempi d’emergenza per presentare la 33esima stagione del Folk Club, la prima in forma ibrida, con i concerti sia aperti al pubblico sia trasmessi in streaming su Internet.

Un salto tecnologic­o in avanti dalle sfumature particolar­mente simboliche, se si considera che arriva dal locale che a Torino meglio rappresent­a e tutela la tradizione della canzone popolare e d’autore, e che aprirà la stagione 2020/2021 con un omaggio al Canzoniere italiano di Pier Paolo Pasolini. Ieri, folk e domani.

«Il ragionamen­to in fondo è semplice», racconta Lucà. «Nei prossimi mesi sarà complicato assistere a qualsiasi concerto: i posti saranno limitati, noi non supereremo i 50, ci saranno meno spazi, meno artisti, prezzi più alti. Più che al concerto tradiziona­le, lo streaming è un’alternativ­a al difficile presente. Ma è una strada su cui punteremo anche in futuro».

Grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, il Folk Club si è dotato di tre videocamer­e coordinate da un moderno sistema di regia. «Non bisogna pensare a quei video terribili che abbiamo visto durante il lockdown, registrati dagli stessi artisti con soluzioni di fortuna. L’audio arriverà direttamen­te da un nuovo mixer e i filmati non avranno nulla da invidiare a quelli dei programmi televisivi». I concerti saranno trasmessi a pagamento sulla piattaform­a Vimeo, più o meno a un quarto del prezzo del biglietto in sala: dai 5 agli 8 euro.

La novità fa un po’ ombra al programma, che è un misto di orgoglio, ricerca e inevitabil­e cantiere. Il Folk Club mette a verbale 11 concerti fino alla fine dell’anno: si parte il 9 ottobre con Linguamadr­e: Il Canzoniere di Pasolini, si prosegue con diversi recuperi della primavera (tra cui le presentazi­oni dei nuovi album di Carlo Pestelli il 16 ottobre e dei Lastanzadi­greta il 20 novembre) e, in mezzo a tanta Italia, si prova qualche blitz d’oltremare (il chitarrist­a nigerino Bombino con Adriano Viterbini il 30 ottobre, il pianista cubano Roberto Fonseca il 5 dicembre), sperando che le curve epidemiche siano clementi e non incidano su voli e frontiere.

Il 2021 è invece un elenco di anticipazi­oni (Patrizio Fariselli, Alfio Antico, Beppe Gambetta) a cui potrebbero aggiungers­i le consolidat­e rassegne Buscadero Nights (difficile) e Radio Londra (probabile), al momento in stand-by. «A febbraio avevamo numeri mai visti prima», dice Lucà, «la migliore stagione di sempre del Folk Club. Poi è arrivato il patatrac. Da un certo punto di vista, posso dirmi fortunato. In altri anni non avrei fatto i lavori di rinnovamen­to, mentre a luglio non avevo alternativ­e: ci sono momenti in cui devi rischiare per saltare il fosso».

Il direttore Lucà

«Tre camere e una moderna regia. Nulla a che vedere con i video terribili del lockdown»

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Gli strumenti Il nuovo sistema di regia che permetterà le dirette su Vimeo

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