Dalla Terra a Musk (e ritorno)
Marco Villa, da Elon Musk a Torino
«Mi trovo bene in acqua e in aria, sulla terra sono goffo». Cosa vuoi pretendere allora da un ingegnere aerospaziale con la passione per la guida di aeroplani e il paracadutismo? Marco Villa è uno «che non si accontenta». All’azienda quotata ha sempre preferito quella in fase di decollo. Di startup in startup è finito sulla poltrona di ceo di Tyvak International. Nel mezzo un pit stop alla destra di Elon Musk, il visionario imprenditore a capo di Tesla e Spacex.
«Mi trovo bene in acqua e in aria, sulla terra sono goffo». Cosa vuoi pretendere allora da un ingegnere aerospaziale con la passione per la guida di aeroplani e il paracadutismo? Da uno così come minimo ti aspetteresti la conquista della stratosfera. E infatti. Marco Villa è uno «che non si accontenta». All’azienda quotata ha sempre preferito quella in fase di decollo. Di startup in startup è finito sulla poltrona di ceo di Tyvak International, che, con sede a Torino, è la prima realtà internazionale del gruppo statunitense Terran Orbital Corporation e leader nella realizzazione di nanosatelliti. Nel mezzo un pit stop alla destra di Elon Musk, il visionario imprenditore a capo di Tesla e Spacex. Proprio ieri l’agenzia spaziale europea ha annunciato di avere assegnato alla società tedesca Ohb il contratto
❞ Vista la mia esperienza con gli aeroplani mi domandano se voglio essere responsabile della missione
Tutto deve funzionare bene e se fallisci, fallo nel modo più veloce e catastrofico così da rialzarti in fretta
da 129,4 milioni di euro che copre il progetto Hera, la prima missione per la difesa planetaria. Tyvak International sarà alla guida di un consorzio di enti italiani, tra cui Politecnico di Torino, Altec: la società lancerà in orbita un nanosatellite che visiterà il sistema binario di asteroidi «Didymos».
Partita quattro anni fa da zero, Tyvak International era solo un’idea nella mente di Villa, ex studente dell’ateneo di corso Duca e oggi, a 45 anni, cervello in semi-rientro. «Volevo andare avanti rispetto allo status quo, mi sono imbattuto in alcuni ragazzi tra Torino e La Sapienza e abbiamo iniziato a sviluppare la tecnologia: oggi siamo una delle più importanti realtà europee nella costruzione di sonde, dal disegno di missione al lancio». Tyvak International, incubata in I3P, conta 25 persone, 4 satelliti in orbita e una lunga filiera made in Italy.
Dopo la laurea Villa si sposta all’università del Kansas, «con buoni titoli avrei potuto tornare e far meglio carriera», ma in
Usa ci rimane: un dottorato, un master in ingegneria del management, «sky is the limit», i piedi però sono piantati a terra. Tra tutti i big dell’aerospace sceglie Swales: contratti con Nasa, Air Force e «un po’ di progetti pazzerelli». Uno di questi è lo Spacex di Elon Musk. È il 2006, «tutti lo prendevano in giro, invece io vi vedevo una realtà diversa, siamo stati loro clienti e andavo spesso sull’isola tra le Hawaii e Guam dove effettuavano i lanci-. Era nato un rapporto tale che uno dei fondatori, un giorno sulla barca, mi chiese di andare a lavorare per loro». Spacex è in perdita, il lancio del Falcon 1 è stato un fallimento, ma poi arrivò il primo contratto con Pasadena per lo sviluppo della capsula Dragon: «Vista la mia esperienza con gli aeroplani mi domandano se voglio essere responsabile della missione. I sette anni successivi li ho fatti come direttore di missione, seguivo gli allenamenti degli astronauti, il lancio, trovavo l’imbarcazione per il rientro». Musk è sempre presente, le riunioni due volte alla settimana. «Tuttora abbiamo scambi — dice Villa —. È di una intelligenza mai vista prima, una prontezza unica. Non voleva solo conoscere — era estremamente curioso — ma imparare, mi spiazzava. E poi mi ha spinto a fare sempre meglio: non esisteva arrivare in riunione senza risposte». Per non parlare della visione: «Tutto quello che ha detto si è realizzato, è uno che pianifica per i prossimi 30 anni ed esegue nei prossimi 30 minuti».
C’è una foto che Villa porta ancora dentro di sé, è l’immagine di dieci persone al centro di controllo californiano durante il lancio del quarto razzo di Spacex. «In quel periodo Tesla sembrava finita, Spacex stava rischiando il fallimento, c’era una tensione inimmaginabile eppure Musk seguiva tutto con una calma olimpionica e si assicurava che fossimo tutti pronti. Quando il razzo arrivò in orbita esplose di gioia».
Di nuovo arriva il solletico del cambiamento, via in groppa a un’altra sfida e Villa va a trovare 4 ex professori universitari che a Irvine stanno fondando Tyvak. «Mai accontentarsi, mai pensare che non ci sia una soluzione e mai aver paura di fallire: tutto deve funzionare bene, se fallisci, fallo nel modo più veloce e catastrofico così da rialzarti in fretta». Come il suo vecchio capo Elon.
L’ex capo Elon «È uno che pianifica per i prossimi 30 anni ed esegue nei prossimi 30 minuti»