Corriere Torino

Raddoppiat­i i bimbi positivi A Novi classe in quarantena

Patriarca (Tommaseo): «Negli istituti nessun problema, quel che mi preoccupa è ciò che accade fuori con i giochi nei giardini» A Torino individuat­i cinque in un solo giorno. Restano casi isolati, nessun focolaio

- Sandrucci

Cresce il numero di tamponi «scolastici». Ieri ne sono stati eseguiti 346 in tutto il Piemonte contro i 212 del giorno precedente e i casi positivi al Covid sono aumentati di 5 unità in un solo giorno. Ora sono 10 in totale, 8 solo a Torino dall’inizio della scuola. Sono i numeri registrati nei 29 «hotspot scolastici» piemontesi, istituiti per eseguire il tampone con accesso diretto in orario scolastico. A Novi Ligure una classe messa in quarantena.

Cresce il numero di tamponi «scolastici». Ieri ne sono stati eseguiti 346 in tutto il Piemonte contro i 212 del giorno precedente e i casi positivi al Covid sono aumentati di 5 unità in un solo giorno. Ora sono 10 in totale, 8 solo a Torino dall’inizio della scuola. Sono i numeri registrati nei 29 «hotspot scolastici» piemontesi, istituiti per eseguire il tampone con accesso diretto in orario scolastico. A Torino ieri sono stati effettuati in questo modo 67 esami, contro i 39 di ieri, ripartiti nei tre ospedali Amedeo di Savoia, Regina Margherita e Mauriziano. Per il momento si tratta di casi isolati, che non hanno dato origine a focolai, presi in carico dalla Asl Città di Torino come prevede il protocollo per la gestione dei casi Covid.

Ma la preoccupaz­ione nelle scuole è comunque elevata. «Abbiamo rimandato a casa un paio di bambini che non stavano bene — riferisce una preside di un istituto comprensiv­o —. Ne abbiamo alcuni che hanno avuto qualche linea di febbre, sono stati tenuti a casa dai genitori e con il pediatra stanno provvedend­o al tampone, ma gli esiti non sono ancora pervenuti. Idem per un paio di alunni rientrati da paesi che prevedono isolamento fiduciario e tampone».

Gli episodi si ripetono ogni giorno e spesso sono falsi allarmi. Capita che i bambini abbiano qualche linea di febbre a scuola, vengano rimandati a casa, ma poi il pediatra decida di non procedere con il tampone. «La scuola offre un campione rilevante di popolazion­e, il rischio è alto — ammette Lorenza Patriarca, preside dell’ic Tommaseo, dove finora non si sono avuti problemi —. Bisogna aver fiducia che il distanziam­ento funzioni, la scuola è un luogo sicuro dove si comportano come soldatini: quel che mi preoccupa è quel che accade fuori, appena escono, tutti a giocare insieme ai giardini».

A Novara sono risultati positivi due fratellini che frequentan­o un asilo e una scuola elementare. Secondo il protocollo sono state avviate le procedure di tracciamen­to di tutti i contatti stretti. Ieri sono stati sottoposti a tampone i compagni, poi sarà l’asl a decidere come procedere. A Novi Ligure, in provincia di Alessandri­a, un’intera classe è stata messa in quarantena dopo che è risultato positivo un bimbo di terza elementare.

Ora però le scuole stanno di nuovo per chiudere i battenti. In molti istituti scolastici sede di seggi elettorali per il referendum di domenica e lunedì prossimi non si fa lezione già da oggi e non si riprenderà fino a giovedì 24 settembre.

Ma il Convitto Umberto I ha deciso di non fermarsi. Nei giorni di chiusura a causa del voto per il referendum nella sede di via Bertola, si passerà alla didattica a distanza.

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