Più pubblico a teatro, c’è il via libera
Cirio firmerà l’ordinanza la settimana prossima. Sui palazzetti la Regione prende tempo
Più persone a teatro, ma i palazzetti dovranno attendere. Sull’intrattenimento dei piemontesi, la Regione conquista un altro punto, ma sceglie di aspettare sullo sport. Due settimane fa il governatore Alberto Cirio ha chiesto al Comitato tecnico-scientifico un parere sull’eventualità di derogare al limite di 200 spettatori, come già fatto in altre 7 regioni (Emilia-romagna, Friuli, Veneto, Toscana, Puglia, Lombardia, Marche). Un numero molto faticoso da rispettare per quegli spazi di cultura che hanno sofferto l’emergenza coronavirus. E così, ieri, la buona notizia: in piazza Castello sono arrivati i pareri sanitari favorevoli con le misure di sicurezza per aumentare il pubblico.
Più persone a teatro, ma i palazzetti dovranno attendere. Sull’intrattenimento dei piemontesi, la Regione conquista un altro punto, ma sceglie di aspettare sullo sport.
Due settimane fa il governatore Alberto Cirio ha chiesto al Comitato tecnico-scientifico un parere sull’eventualità di derogare al limite di 200 spettatori, come già fatto in altre 7 regioni (Emilia-romagna, Friuli, Veneto, Toscana, Puglia, Lombardia, Marche). Un numero molto faticoso da rispettare per quegli spazi di cultura che già tanto hanno sofferto l’emergenza coronavirus. Basti pensare che al Regio ci sono quasi 1.600 posti, capienza simile a quella dell’auditorium Rai di via Rossini o del Colosseo, 600 al Carignano.
E così, ieri, la buona notizia: in piazza Castello sono arrivati i pareri sanitari favorevoli con le misure di sicurezza previste per aumentare il pubblico. Ogni teatro dovrà garantire quattro determinati parametri di sicurezza inseriti nel parere della task force di Ferruccio Fazio e del settore Prevenzione del dottor Bartolomeo Griglio: 1,5 metri di distanza da bocca a bocca (e quindi, una seduta sì e una no), mascherina obbligatoria, areazione consigliata e ingressi e uscite separati. Regole che verranno inserite in un’ordinanza che il presidente Cirio firmerà la prossima settimana. «Questo provvedimento — dichiara l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio — è doveroso per tutto il comparto culturale, che ora si trova alle porte della nuova stagione: si tratta di una scelta utile, ma soprattutto necessaria per la sostenibilità dei vari cartelloni». Una buona notizia, quindi, sostenuta dall’rt medio (il livello di contagio) inserito nell’ultimo report per il Piemonte: 0.69, inferiore alla soglia di pericolosità di 1, e definita quindi «soglia di rischio moderata».
Numeri che, però, non sono bastati all’assessore alla Sanità Luigi Icardi per sostenere l’apertura dei palazzetti dello sport. Oggi, infatti, inizierà il campionato di pallavolo A1 e A2, ma senza pubblico. Il dpcm nazionale non permette l’entrata degli spettatopalasport ri nelle manifestazioni dilettantistiche, per lo meno quelle al chiuso. La possibilità di andare in deroga, però, c’è: in Abruzzo il governatore Marco Marsilio ha firmato un provvedimento che riapre gli stadi, stessa possibilità in Veneto per sport all’aperto e al chiuso, in Emilia-romagna gli impianti possono ospitare fino al 25% della capienza, in Friuli-venezia Giulia sono stati autorizzati 100 spettatori nel di Trieste. È proprio l’ordinanza della Regione del presidente Massimiliano Fedriga ad essere presa da esempio dall’assessore allo Sport Fabrizio Ricca, che giovedì ha provato a lanciare la palla in una chat di giunta. «Dobbiamo approvare il provvedimento per riaprire gli eventi sportivi dilettantistici, tutte le altre Regioni del nord lo hanno già fatto».
A mettere un freno, però, l’assessore Icardi, preoccupato di sottoscrivere un’ordinanza in «fretta e furia» senza aver richiesto alcun parere. La questione, quindi, è stata rimandata: «D’altronde Lombardia e Liguria non hanno ancora aperto — sottolinea Ricca —, decideremo in questi giorni». Ma intanto il grido delle società sportive si fa sempre più forte: «Pubblico e biglietteria sono fondamentali per la nostra sopravvivenza».