Nasce l’hub dei quartieri social e smart
Il progetto di «Planet» e «Ai». E a San Salvario arriva il maggiordomo di zona
Intelligente, connessa, sostenibile e, ovviamente, low cost. E che offra rea anche lavoro per i suoi abitanti. Per progettare i quartieri di edilizia sociale del futuro sta per spuntare a Torino, nell’ex palazzo di Fiat Engineering, il più grande centro di ricerca europeo specializzato nei nuovi modelli di abitare. A costruire questo hub sul social housing innovativo ci sono due società torinesi che da tempo collaborano assieme: Planet Smart City, una (ex) startup che già oggi disegna e gestisce lo sviluppo di città intelligenti in Brasile, India, Usa e Kenya, e il gruppo di ingegneria Ai che progetta e costruisce case green e hitech. Dall’unione delle due realtà, che da gennaio andranno a convivere sotto lo stesso tetto in corso Ferrucci 122, preludio di un matrimonio che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Londra, nasce un gruppo da 250 persone (40 ancora da assumere) armate di tecnigrafo e strumenti digitali per rivoluzionare il concetto stesso di città.
La casa popolare è chic. Intelligente, connessa, sostenibile e, ovviamente, low cost. E se tutto fila liscio crea anche lavoro per i suoi abitanti. Per progettare i quartieri di edilizia sociale del futuro sta per spuntare a Torino, nell’ex palazzo di Fiat Engineering, il più grande centro di ricerca europeo specializzato nei nuovi modelli di abitare. A costruire questo hub sul social housing innovativo ci sono due società torinesi che da tempo collaborano assieme: Planet Smart City, una (ex) startup che già oggi disegna e gestisce lo sviluppo di città intelligenti in Brasile, India, Usa e Kenya, e il gruppo di ingegneria Ai che progetta e costruisce case green e hitech. Dall’unione delle due realtà, che da gennaio andranno a convivere sotto lo stesso tetto in corso Ferrucci 122, preludio di un matrimonio che potrebbe portare alla quotazione in Borsa a Londra, nasce un gruppo da 250 persone (40 ancora da assumere) armate di tecnigrafo e strumenti digitali per rivoluzionare il concetto stesso di città.
«Nel mondo ogni anno si costruiscono 25 milioni di nuove case. Il 40% di queste abitazioni sono vendute a prezzi calmierati. Un mercato immenso da 4 mila miliardi di dollari - spiega Giovanni Savio, ceo di Planet Smart City, più di 22 milioni di ricavi - Noi ci proponiamo di costruirne almeno 10 mila l’anno. Ma in modo diverso da tutti gli altri: non solo come costruttori ma soprattutto come innovatori sociali, fornendo tutti i servizi necessari alle comunità attraverso la nostra piattaforma digitale». Il business plan di Planet, anche se concepito a Torino sembra arrivare da un altro mondo, soprattutto in un Paese come l’italia che ha archiviato i grandi investimenti nell’edilizia sociale all’esperienza di 60 anni fa dell’ina Casa di Amintore Fanfani. «Il social housing è invece la nuova frontiera del real estate- ribadisce Savio – Quasi tutti i governi nel mondo hanno capito che non basta dare un tetto alle persone per farne dei buon cittadini, ma servono servizi: biblioteche, cinema, piste ciclabili, formazione per fare impresa, sportelli sociali, spazi per il coworking. Noi cerchiamo di integrare le due parti: quella di creazione fisica della smart city, con materiali ecologici ed efficiente, ma anche di gestione di questi servizi». Planet, che ha raccolto più di 100 milioni di dollari per costruire nuove città, (tra gli azionisti c’è anche lo scienziato imprenditore Stefano Buono), e ne sta per raccoglierne altri 80, ha diversi grandi cantieri
La struttura La sede sarà nell’ex palazzo di Fiat Engineering: al lavoro 250 persone
(da almeno 100 ettari l’uno, pari all’are Expo Milano) in giro per il mondo: a Laguna, Natal, Sao Paolo in Brasile, a Pune in India, presto anche in Texas. La società guidata da Giovanni Savio fornisce servizi anche in Italia, a Milano, in collaborazione con Fondazione Housing Sociale di Cariplo, a Santa Giulia, Rogoredo e Cesano Boscone. Ed è attiva a Torino in Barriera di Milano, Mirafiori e San Salvario, dove presto debutterà il maggiordomo di quartiere, un servizio di «portierato sociale» a servizio delle famiglie della zona. «Anche se il nostro mercato è globale investiamo a Torino in un nuovo centro di ricerca e progettazione sull’edilizia sociale – spiega Savio - perché qui ci sono competenze ingegneristiche e di progettazione uniche al mondo».