Corriere Torino

Zaccheroni sicuro: «Vince ancora la Juve»

«Scudetto bianconero al 90%.Maèin Europa che...»

- di Timothy Ormezzano

Accendere la «stella consecutiv­a», il copyright è di John Elkann. E poi tentare l’ennesimo assalto a quella Champions da giocare «fino alla fine», come impone lo slogan della ditta. La missione della Juventus è al solito multipla. C’è da allungare il filotto da record nei cinque principali campionati europei conquistan­do quel decimo scudetto di fila che doppierebb­e la cinquina del Quinquenni­o d’oro. «Qualche anno fa mio cugino Andrea disse che era più difficile arrivare a dieci scudetti di fila che vincere la Champions - così poco tempo fa John Elkann -. Sembrava qualcosa di assolutame­nte irraggiung­ibile, e invece siamo qui a ipotizzare la stella consecutiv­a». E poi c’è anche se non soprattutt­o da rompere un tabù europeo che dura ormai da 24 lunghi anni. E in questo caso il record è negativo: nessun club ha perso tante finali di Champions quante la Juve (7).

La Juve di Pirlo non dovrà presentars­i con le ruote sgonfie in coppa, come è accaduto alla squadra di Sarri. I presuppost­i sono buoni, manca la prova del campo. L’idea di calcio del Maestro è molto europeista: «Le squadre che sono arrivate in fondo all’ultima Champions sono quelle che cercavano di recuperare la palla nel minor tempo possibile: questa deve essere una caratteris­tica che ci contraddis­tingua».

Secondo l’ex tecnico bianconero Alberto Zaccheroni il core business deve essere proprio la Champions: «Al 90% lo scudetto andrà ancora

alla Juve. È vero, l’inter si sta consolidan­do, ha preso giocatori pronti, ma i bianconeri hanno maggiore qualità e tecnica. La priorità della Juve deve essere l’europa. La scelta di Sarri e quella successiva di Pirlo vanno proprio in questa direzione. Chi vince la Champions propone un calcio nuovo,

un calcio tecnico ma anche molto aggressivo. Ecco, la Juve sta provando a percorrere questa strada, anche per rispondere alle critiche sul suo gioco».

A proposito di critiche, Zaccheroni rimprovera in qualche modo a Sarri il fatto di «essere sceso a compromess­i, ad esempio quando ha lasciato per due o tre volte a riposo Ronaldo: se sei stanco vieni comunque in panchina, non stai a casa, certi favoritism­i finiscono per sporcare l’aria dello spogliatoi­o». Tutta un’altra aria invece con Pirlo: «La sua scelta credo che sia stata condivisa da tutti. Agnelli è un presidente giovane, ne avrà parlato anche con Buffon e Chiellini».

Si gira pagina, con l’obiettivo dichiarato di cannibaliz­zare l’ennesimo campionato. Il momento più duro arriverà tra gennaio e febbraio, quando in sette giornate la Juve affronterà quattro big del calibro di Milan, Inter, Roma e Napoli. Adesso è giusto pensare unicamente al primo ballo di scena domani allo Stadium contro la Sampdoria. Le statistich­e non mentono: quella bianconera è la squadra che ha ottenuto più successi all’esordio stagionale in Serie A (66%, ovvero 57 su 87) e meno sconfitte (8%, 7 su 87), nonché l’unica ad aver battezzato con un successo gli ultimi quattro tornei. Chi ben comincia non è a metà dell’opera ma almeno fa pari con gli ultimi quattro allenatori bianconeri (Delneri, Conte, Allegri e Sarri), tutti vittoriosi al proprio esordio assoluto sulla panchina juventina. Insomma, pronti via e domani, la prima di quattro giornate che i bianconeri giocherann­o in notturna, il debuttante Pirlo è già condannato a vincere.

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