Zaccheroni sicuro: «Vince ancora la Juve»
«Scudetto bianconero al 90%.Maèin Europa che...»
Accendere la «stella consecutiva», il copyright è di John Elkann. E poi tentare l’ennesimo assalto a quella Champions da giocare «fino alla fine», come impone lo slogan della ditta. La missione della Juventus è al solito multipla. C’è da allungare il filotto da record nei cinque principali campionati europei conquistando quel decimo scudetto di fila che doppierebbe la cinquina del Quinquennio d’oro. «Qualche anno fa mio cugino Andrea disse che era più difficile arrivare a dieci scudetti di fila che vincere la Champions - così poco tempo fa John Elkann -. Sembrava qualcosa di assolutamente irraggiungibile, e invece siamo qui a ipotizzare la stella consecutiva». E poi c’è anche se non soprattutto da rompere un tabù europeo che dura ormai da 24 lunghi anni. E in questo caso il record è negativo: nessun club ha perso tante finali di Champions quante la Juve (7).
La Juve di Pirlo non dovrà presentarsi con le ruote sgonfie in coppa, come è accaduto alla squadra di Sarri. I presupposti sono buoni, manca la prova del campo. L’idea di calcio del Maestro è molto europeista: «Le squadre che sono arrivate in fondo all’ultima Champions sono quelle che cercavano di recuperare la palla nel minor tempo possibile: questa deve essere una caratteristica che ci contraddistingua».
Secondo l’ex tecnico bianconero Alberto Zaccheroni il core business deve essere proprio la Champions: «Al 90% lo scudetto andrà ancora
alla Juve. È vero, l’inter si sta consolidando, ha preso giocatori pronti, ma i bianconeri hanno maggiore qualità e tecnica. La priorità della Juve deve essere l’europa. La scelta di Sarri e quella successiva di Pirlo vanno proprio in questa direzione. Chi vince la Champions propone un calcio nuovo,
un calcio tecnico ma anche molto aggressivo. Ecco, la Juve sta provando a percorrere questa strada, anche per rispondere alle critiche sul suo gioco».
A proposito di critiche, Zaccheroni rimprovera in qualche modo a Sarri il fatto di «essere sceso a compromessi, ad esempio quando ha lasciato per due o tre volte a riposo Ronaldo: se sei stanco vieni comunque in panchina, non stai a casa, certi favoritismi finiscono per sporcare l’aria dello spogliatoio». Tutta un’altra aria invece con Pirlo: «La sua scelta credo che sia stata condivisa da tutti. Agnelli è un presidente giovane, ne avrà parlato anche con Buffon e Chiellini».
Si gira pagina, con l’obiettivo dichiarato di cannibalizzare l’ennesimo campionato. Il momento più duro arriverà tra gennaio e febbraio, quando in sette giornate la Juve affronterà quattro big del calibro di Milan, Inter, Roma e Napoli. Adesso è giusto pensare unicamente al primo ballo di scena domani allo Stadium contro la Sampdoria. Le statistiche non mentono: quella bianconera è la squadra che ha ottenuto più successi all’esordio stagionale in Serie A (66%, ovvero 57 su 87) e meno sconfitte (8%, 7 su 87), nonché l’unica ad aver battezzato con un successo gli ultimi quattro tornei. Chi ben comincia non è a metà dell’opera ma almeno fa pari con gli ultimi quattro allenatori bianconeri (Delneri, Conte, Allegri e Sarri), tutti vittoriosi al proprio esordio assoluto sulla panchina juventina. Insomma, pronti via e domani, la prima di quattro giornate che i bianconeri giocheranno in notturna, il debuttante Pirlo è già condannato a vincere.