Corriere Torino

6 Vives: «Vedo grande determinaz­ione attorno a Giampaolo»

«Il vero Toro del nuovo corso si vedrà però solo dopo la fine del mercato»

- Nicola Balice

Si alza il sipario sulla serie A. In campo tra i protagonis­ti c’è subito il Toro, il match con la Fiorentina sarà quello inaugurale di tutto il campionato. Ma questa volta più che mai è come se ci fossero almeno due punti di inizio in questa stagione. Il primo, appunto, contro i viola. Poi in realtà il campionato è come se iniziasse per davvero solo dopo la sosta, quando ormai il mercato sarà chiuso. La prima svolta della stagione, insomma, è fissata per il 5 ottobre, quando anche ufficialme­nte la rosa a disposizio­ne di Marco Giampaolo sarà ormai definita e definitiva. «Non è mai semplice iniziare il campionato con il mercato aperto, ci sono sempre alcuni giocatori contenti e altri scontenti. Da un punto di vista psicologic­o affrontare queste prime tre partite non è semplice, perché per quanto ci si concentri poi è umano lasciarsi condiziona­re almeno in parte. Però ogni calciatore è un profession­ista, quindi sono sicuro che poi quando l’arbitro fischia l’inizio della partita nessuno penserà ad altro», spiega Giuseppe Vives.

L’ex centrocamp­ista, una delle bandiere del Toro anni di Giuseppe Vives in granata: acquistato nell’estate del 2011, se ne andò a fine gennaio 2017. Così col Toro: 164 presenze e 5 reti, coppe comprese 2010, spiega quindi come ci siano tre momenti chiave nella stagione granata. Il primo è già arrivato, con l’arrivo di Marco Giampaolo, una svolta che ha però bisogno di tempo: «Chiunque abbia lavorato con lui sa che è un perfezioni­sta, soprattutt­o sotto l’aspetto tattico. Bisognerà dargli tempo, non sarà facile e anche per questo è importante partire con il piede giusto. Ma vedo che tutto l’ambiente lo segue con grande determinaz­ione, anche il mercato sta portando tutti giocatori che Giampaolo voleva, è importante».

Il secondo punto di svolta è proprio questo della prima giornata, perché dà il via a un mini-ciclo di partite che possono condiziona­re e parecchio tutta questa fase di stagione. Fiorentina in trasferta, poi Atalanta in casa, infine il Genoa a Marassi: non ci sono grossi riferiment­i, non ci sono match semplici, ma servono subito punti pesanti nonostante il cartello dei lavori in corso. «Affrontare queste sfide è difficilis­simo, il blasone delle avversarie conta fino a un certo punto perché poi non esistono partite semplici. Anche se nello specifico, la Fiorentina lavora per diventare grande, l’atalanta è una certezza europea, il Genoa è sempre un avversario ostico. Però servono punti, in casa o in trasferta a porte chiuse non cambia granché, solo i risultati ti aiutano a lavorare in un certo modo. E anche chi è ancora in bilico, sa che queste sono vetrine forse uniche per conquistar­si la fiducia dell’allenatore», aggiunge Vives.

Infine il terzo momento di volta, la ripresa del campionato, il 18 ottobre contro il Cagliari all’olimpico-grande Torino: «Quello è il giorno in cui comincia la vera stagione. La squadra sarà definitiva, Giampaolo avrà già lavorato in una certa maniera. Per certi versi può essere proprio quella la partita più importante di tutto il campionato, almeno di questa prima parte», conclude Vives.

E poi occhio al calendario: il 6 dicembre c’è il derby d’andata, allo Stadium. Svolta o non svolta, quella data resta cerchiata in rosso per tutti i tifosi granata. Ma c’è tempo, anche tanto. Prima tre momenti chiave: la partenza con la Fiorentina, la chiusura del mercato, la ripartenza con il Cagliari. Da qui passa il campionato del Toro di Giampaolo.

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