Architetti torinesi ridisegnano Budapest
Loft, hotel per studenti, case per start-up e orti sui tetti. La grande vittoria di Peter Jaeger
Un piccolo studio di architetti torinese ridisegnerà un quartiere del centro di Budapest, tra loft, student hotel, case per start-up e orti sui tetti. È la grande vittoria di Peter Jaeger, consigliere di Aspesi, e dei suoi 20 collaboratori tra l’italia e la Cina.
«Quando ho partecipato al concorso – racconta -, non avrei mai pensato di arrivare fino a qui. Ancora non ci credo, non ho realizzato». A volere la rinascita di quell’area della capitale ungherese, lungo Rottenbiller street, è un fondo pensione tedesco, che investirà 100 milioni di euro su una zona grande 65 mila metri quadri. Alla gara hanno partecipato oltre 70 realtà di tutto il mondo, ma a ottenere il lavoro sono stati due soggetti molto diversi tra loro: «Non riuscivano a decidersi – continua Jaeger – e quindi hanno deciso di farci collaborare con Hpp, uno studio che conta 450 architetti da oltre 80 anni in Germania. Lavorare con loro è un onore. Hanno deciso quindi di unire certezza e solidità di una realtà iconica con la virtuosità e l’estro del design made in Italy».
Il progetto torinese si è sviluppato a partire da due assi interni all’isolato. Il primo, est-ovest, sarà un collegamento pedonale sul quale si affacciano attività commerciali e terziarie insediate in un nuovo fabbricato.
Quest’ultimo nascerà accanto alla sede storica del tram, che rivivrà invece come shopping center.
Il viale alberato porta ad ovest verso l’università, che è
Dall’alto Una delle immagini relative al concorso vinto a Budapest stata inglobata all’interno dell’isolato con la creazione di uno studentato e di uno spazio incubatore per start up. Il secondo asse, invece, è quello nord-sud, che attraversa l’isolato con un ampio polmone verde sul quale si affacciano le differenti tipologie residenziali sviluppate attorno allo storico granaio: da una parte sono stati realizzati appartamenti sullo stile dei loft per i giovani (dove sorgono orticelli in condivisione sui tetti), dall’altra appartamenti su più livelli per le famiglie, fino ad arrivare agli storici edifici residenziali su Rottenbiller street, uno completato con un ampliamento alberghiero, l’altro con un residenziale di qualità.
Nell’interrato di questa grande riqualificazione nascerà un parcheggio di 500 posti per auto, mezzi elettrici condivisi, biciclette.
Fil rouge del progetto, la sostenibilità: sarò favorita la mobilità green, il 70% degli appartamenti avranno uno giardino, l’energia arriverà da pannelli fotovoltaici e le aree verdi verranno usate come accumulo d’acqua ed elementi per favorire il microclima.
«Questo progetto — sottolinea Jaeger — ci farà lavorare per almeno sei anni. Sembra quasi un sogno in un periodo come questo, dopo l’emergenza. E lo devo anche alla mia squadra, 12 ragazzi in Italia, e otto in Cina, tra i ventotto e i 30 anni».
Una squadra che porterà le capacità e le qualità di Torino nel centro di Budapest, in Ungheria e nel mondo.