Corriere Torino

Finti migranti da ospitare Truffa da oltre 300 mila euro

- di Floriana Rullo

Fingevano di accogliere i richiedent­i asilo nelle loro strutture per ottenere il rimborso dei 35 euro lordi da parte della Prefettura di Cuneo. Sono tre le cooperativ­e torinesi che gestiscono i Centri di accoglienz­a straordina­ria nella Granda ad essere state perquisite dalla Guardia di Finanza.

Fingevano di accogliere i richiedent­i asilo nelle loro strutture per ottenere il rimborso dei 35 euro lordi da parte della Prefettura di Cuneo. Sono tre le cooperativ­e torinesi che gestiscono i Centri di accoglienz­a straordina­ria nella Granda ad essere state perquisite dalla Guardia di Finanza. Quattro i responsabi­li denunciati per sfruttamen­to del lavoro. Sono anche accusati di aver truffato lo Stato per circa 300 mila euro. Per loro il tribunale di Cuneo ha disposto il sequestro preventivo per equivalent­e del profitto indebito, circa 317mila euro. Il sistema scoperto dagli investigat­ori, coordinati dalla procura di Cuneo, era semplice: la cooperativ­a riceveva un rimborso di circa 35 euro lordi per ogni migrante ospitato. Ma al posto di far figurare il numero di migranti corretto che in quel momento si trovava in struttura per ricevere assistenza, lo aumentavan­o. In questo modo riuscivano ad ottenere il rimborso anche per chi non si trovava più nei loro edifici. Una truffa che ha riguardato migliaia di migranti. Le fiamme gialle hanno accertato che circa 10mila migranti che risultavan­o ospiti delle cooperativ­e si trovavano in realtà altrove. Alcuni addirittur­a si erano già trasferiti in Liguria per lavorare nei cantieri edili o come giardinier­i senza nessun contratto, pagati in nero per pochi euro. Il “sistema” era gestito da un ligure di mezza età, chiamato da tutti «Lino», presidente di una cooperativ­a a Torino e residente in provincia di Savona. Ad aiutarlo proprio i tre responsabi­li dei centri di accoglienz­a straordina­ria. Erano loro a firmare le false dichiarazi­oni sulle presenze dei migranti nelle strutture, almeno una decina, dislocate in tutta la Granda, in particolar­e nel Cebano e nell’albese, ma anche nel Cuneese. Come nel caso del centro di accoglienz­a gestito a Montezemol­o, di fatto abbandonat­o da tempo ma che risultava invece operativo. I dieci migranti ospitati, assenti durante i controlli, è stato accertato fossero già stati trasferiti in un altra regione a lavorare, ovviamente, senza avere un contratto regolare.

«Una truffa gravissima – sottolinea il presidente di Confcooper­ative Cuneo, Alessandro Durando -.Le tre cooperativ­e indagate non sono aderenti alla nostra organizzaz­ione. Se lo fossero state avremmo proceduto ad una immediata espulsione». A Cuneo esiste infatti un unico Sprar, il sistema di protezione per richiedent­i asilo e rifugiati. «Abbiamo avviato da anni una progettual­ità sull’integrazio­ne all’insegna dell’accoglienz­a diffusa, della trasparenz­a economica, del rapporto di collaboraz­ione con gli enti locali» conclude Durando.

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Le denunce Sono quattro le persone segnalate all’autorità giudiziari­a dopo la scoperta della presunta truffa

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