Giampaolo: «Toro in costruzione»
Per Marco Giampaolo, ancor più che per il Toro, era come un nuovo inizio. Il tecnico granata tornava a vivere l’aria di una partita ufficiale dopo quasi un anno, per vari motivi questo precampionato è scivolato via con appena tre amichevoli (due in piena Nations League) e con soli quattro giorni di allenamenti a pieno regime per preparare la partita di Firenze. Inevitabile quindi mantenere massima prudenza nei giudizi di questa sconfitta, analizzata con serenità dallo stesso Giampaolo al termine: «Il Torino ha fatto un buon primo tempo. Poi siamo calati nella seconda parte e abbiamo concesso qualcosa in più. Fino a quando ne abbiamo avuto siamo stati sempre in partita, giocando anche discretamente. Ma lo sapevo, la mia preoccupazione era la durata. Abbiamo fatto poche amichevoli e non sono riuscito a mettere minuti nelle gambe. Oltre a questo siamo in costruzione, oggi per la prima volta qualche giocatore ha giocato con i nuovi compagni. Non abbiamo lesinato impegno e abbiamo cercato di fare le cose sulle quali stiamo lavorando. Ma non è una responsabilità dei giocatori». Fa da scudo sulla squadra e predica prudenza Giampaolo, il Toro non è che all’inizio.
Riuscire a non farsi condicampo: zionare dal mercato è pure un’impresa complicata per chiunque, intanto il tecnico granata si tiene stretto chi c’è già. Così mentre impazzano le voci sulla ricerca del regista, ecco che Giampaolo esalta Tomas Rincon: «È un professionista serio ed esemplare, è uno dei leader della squadra. Secondo me per le caratteristiche che ha quel ruolo lo può fare, perché sa fare tutto. Non è il naturale play palleggiatore, ma anche con un play palleggiatore puoi perderti qualcosa per strada. Lui invece può darmi buone garanzie e al momento non è quella la nostra priorità». Quindi, testa solo ed esclusivamente al «Io parlo con la società quotidianamente. Per migliorare serve innanzitutto lavoro, devo badare al sodo e sono certo che quando ci sarà più benzina verremo fuori. Parliamo di una squadra che va ricostruita anche nell’autostima. I calciatori hanno anche degli alibi, ma io sono qui per capire delle cose. Per un’ora abbiamo cercato di avere una fisionomia e mi spiace per la sconfitta maturata a dieci minuti dalla fine perché queste partite puoi anche portarle a casa con un po’ di buona sorte. Ma noi comunque siamo sul pezzo, lavoriamo e questo non ci spaventa». Una sconfitta per cominciare non è il massimo. Ma quando si comincia, il risultato è solo una delle componenti. E Giampaolo lo sa.