Regione in pressing: dopo gli stadi apriamo i palazzetti
Il governo apre gli stadi, il Piemonte fa pressing: «Si pensi anche ai palazzetti». Ieri dopo una lunga riunione tra il ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, all’autonomia Francesco Boccia e alla Salute Roberto Speranza, da Roma è arrivato il via libera al pubblico per il campionato di seria A di calcio, ma lo stop all’entrata degli spettatori agli eventi dilettantistici. «Avevamo già pronta un’ordinanza per le piccole società – ha spiegato il governatore piemontese Alberto Ciri -, ma ci hanno stoppati». Dal pallavolo al basket, infatti, è arrivato un grido d’allarme: «Senza i biglietti rischiamo di morire». E così
● Il governo apre al publico negli stadi
● La Regione il Piemonte però fa pressing: «Si pensi anche ai palazzetti»
● Ieri lunga riunione di confronto con il governo negli ultimi giorni la giunta di centrodestra ha iniziato a lavorare per un proprio provvedimento, in attesa di una presa di posizione del governo. Tanto che ieri pomeriggio il presidente si appellava a Roma: «Il governo ha assicurato l’emanazione di un provvedimento nelle prossime ore. Ci auguriamo che non sia l’ennesimo annuncio, in tal caso risolveremo la cosa la prossima settimana a livello regionale». E in effetti la scelta dei ministri è arrivata: sì ai mille spettatori per le partite a di campionato di Serie A di calcio, seguendo rigidi protocolli di sicurezza. Regole che verranno accolte nelle prossime ore da un’ordinanza piemontese. Nulla da fare, però, per tutto il resto: «Stavamo già lavorando – continua Cirio – a un provvedimento per riaprire al pubblico tutti gli eventi sportivi, anche dilettantistici, grazie al lavoro e alla collaborazione con il Comitato Piemonte della Figc-lnd e le altre Federazioni sportive piemontesi, come volley e basket. Ma il governo ha voluto convocare la riunione e, alla luce delle attuali condizioni epidemiologiche del Paese, si sono detti contrari a dare il via libera ad eventi continuativi in presenza di pubblico».
C’è da chiedersi quindi che fine faranno tutte le ordinanze approvate in queste settimane dalle altre regioni, dall’emilia, al Friuli, passando per il Veneto e Lombardia. Possibile che il governo decida di impugnarle come tentato di fare dalla ministra all’istruzione Lucia Azzolina per l’ordinanza sulla misurazione della temperatura di Cirio. Governatore che ieri, durante la riunione, ha comunque voluto sottolineare l’importanza e la necessità di tutelare anche le altre categorie di campionato e le realtà amatoriali e semi professioniste, «che rappresentano un tessuto sportivo vitale nelle nostre comunità. Per questo ho proposto – conclude Cirio - di utilizzare dei parametri percentuali tra lo spazio disponibile e il pubblico, sia all’aperto che negli impianti sportivi al chiuso, prevedendo ad esempio un riempimento al 25%». Proposta che, ieri, il governo non ha accolto. Ma uno spiraglio c’è: la promessa di riparlarne domani.
Il provvedimento Il presidente Cirio: «Avevamo già pronta un’ordinanza per le piccole società»