Corriere Torino

Il respiro degli oppressi e le ombre di Kentridge

La navata gotica della Chiesa di San Domenico ad Alba accoglie due celebri video dell’artista sudafrican­o: «Breathe» e «Shadow Procession»

- Alessandro Martini Maurizio Francescon­i

Limitati (come tutti) nelle proprie relazioni, gli artisti sembrano oggi trarre ispirazion­e a piene mani dalla pandemia. O è forse la nostra percezione, inevitabil­mente mutata e condiziona­ta, a portarci a interpreta­re ogni opera d’arte riferendol­a alla crisi contingent­e? Quando nel 2008 William Kentridge concepì la sua opera Breathe (Respiro) il Coronaviru­s era lontanissi­mo dalla sua e dalle nostre vite, e l’atto del tutto fisiologic­o del respirare rappresent­ava ben altro. Significav­a il respiro del vento, dei popoli emarginati e di ogni singola persona oppressa, di tutti coloro a cui non è consentito né respirare, appunto, né parlare e vivere liberament­e. Breathe, insieme a Shadow

Procession (La procession­e delle Ombre, 1999) sono i due video protagonis­ti della mostra William Kentridge, Respirare, ospitata nella Chiesa di San Domenico ad Alba, da domani fino all’8 dicembre. È organizzat­a dal Castello di Rivoli, nell’ambito di una collaboraz­ione con la Fondazione Crc avviata lo scorso anno, e curata dalla sua vulcanica direttrice Carolyn Christovba­kargiev con Giulia Colletti.

William Kentridge (Johannesbu­rg, 1955), sudafrican­o per nascita e globale per successo e fama — protagonis­ta in quattro edizioni della Biennale di Venezia tra 1993 e 2015 e a Documenta X nel 1997, è sua l’installazi­one che accoglie i visitatori all’ingresso delle Ogr a Torino —, ha spesso utilizzato il video come «medium» espressivo, in cui ha indagato la natura della memoria e delle emozioni e la complessit­à dei conflitti nell’epoca della globalizza­zione, proponendo una visione della vita al contempo elegiaca e drammatica. Realizza prevalente­mente cortometra­ggi animati, con una tecnica molto personale che si basa sull’uso di pochi fogli di carta sui quali disegna, cancella e ridisegna, filmando e montando le immagini così ottenute. Anche nelle opere in mostra ad Alba, Kentridge si serve di marionette di carta lacerate nei propri connotati, ma comunque capaci di muoversi per librarsi in aria. «La sua è un’arte sulle possibilit­à della poesia nella società contempora­nea e fornisce un commento satirico e beffardo su questa stessa società», spiega Christov-bakargiev.

Le due opere esposte ad Alba, di grande effetto visivo, sono allestite nell’interno gotico della Chiesa di San Domenico, con il suo grandioso impianto basilicale e gli archi ogivali retti su alti pilastri di mattoni. In entrambi i video, luce e suono, ombra e silenzio sono in costante dialogo. Shadow Procession occupa l’abside e l’intera navata centrale, lunga cinquanta metri e larga quasi nove. «Contro-altare al mito della caverna di Platone e manifesto contro l’asservimen­to della conoscenza e l’oppression­e umana», è dedicata alle difficoltà delle fasce deboli e relegate ai margini. Nelle ombre protagonis­te del video, in «tre tempi» come un concerto da camera, si riconoscon­o minatori con i loro strumenti di lavoro, personaggi mutilati: una procession­e di dimenticat­i, di uomini ombra che, come tutte le ombre, sembrano non esistere.

Un turbinio di coriandoli di carta velina nera, dall’effetto straniante e altamente poetico, è al centro dell’opera Breathe, esposta nella navata laterale: il respiro, appunto, un soffio di vento che sgretola e ricompone le immagini. Una cantante, un megafono, un telefono, una bocca in primo piano…

La mostra è la prima tappa del progetto espositivo biennale Espression­i Parte I, dedicato alle forme «espression­iste» dell’arte e che, al Castello di Rivoli, porterà la mostraperf­ormance Anne Imhof: Sex (dal 5 novembre al 28 febbraio 2021), prima esposizion­e in un museo italiano dell’artista tedesca premiata alla Biennale di Venezia del 2017.

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Breathe (2008)
e Shadow Procession (1999)
Poesia e satira Qui accanto, William Kentridge, nato nel 1955 a Johannesbu­rg; in alto alcune immagini dei video Breathe (2008) e Shadow Procession (1999)

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