Corriere Torino

Nel centro No Tav una sfida generazion­ale

- (m. mas.)

Apoco più di un anno dalle elezioni si torna al voto nella piccola Venaus, comune simbolo della lotta all’alta velocità. Nel piccolo avamposto della Valsusa, neppure 900 abitanti, la giunta guidata dal rivolese Avernino Di Croce è durata solo 14 mesi. L’unica cosa sulla quale la maggioranz­a è andata d’accordo è stata l’opposizion­e alla Tav, ma tempi e modi hanno fatto crollare la maggioranz­a e 7 consiglier­i hanno rassegnato le dimissioni mandando a casa il Parlamenti­no. A guidare la fronda interna al primo cittadino è stato il vicesindac­o Erwin Durbiano, nipote di Danilo, storico sindaco del paese per tre mandati, che già nel 2019 sarebbe dovuto essere candidato alla poltrona di primo cittadino succedendo allo zio. All’ultimo momento, però, si era deciso di puntare su un esterno come il «professore», originario di Chieti, insegnante al liceo Darwin e una lunga militanza nella politica rivolese, prima come assessore e vicesindac­o nel centrosini­stra (Saitta e Dessì) e poi candidato sindaco nel 2014 proprio contro Dessì. Lo scorso anno Di Croce era stato eletto con un plebiscito, ma i suoi comportame­nti, talvolta sopra le righe, non sono piaciuti moltissimo ai consiglier­i valsusini. Dopo le dimissioni in blocco della sua maggioranz­a (e l’arrivo di un commissari­o), però, il 74enne Di Croce non si è perso d’animo e si ripresenta a tempo di record per la nuova tornata elettorale con la lista Venaus volta pagina. A sfidarlo ci sarà proprio Erwin Durbiano, 40 anni più giovane, che punta forte sulla tradizione e sui servizi nelle borgate.

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Avernino Di Croce
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Erwin Durbiano

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