Cede un pannello dal tetto: chiuso l’accesso alle maxi aule
Si stacca un listello di legno di due metri: «Qualcuno poteva farsi male»
Ieri, prima delle udienze del mattino, un listello di legno del soffitto, lungo un paio di metri, si è staccato, cadendo tra i banchi della maxi aula 2. Sulla destra, guardando la corte, tra le file destinate agli avvocati. «Qualcuno poteva farsi male», dicono uscendo dal corridoio alcuni legali. Fortunatamente, al momento dell’incidente, l’aula era deserta. Pochi minuti dopo c’era il sopralluogo degli operai, con notizie non troppo confortanti: da ieri pomeriggio l’accesso al piano meno due — quello delle maxi aule — è stato interdetto dal presidente del tribunale, Massimo Terzi, fino a revoca del provvedimento.
Quando si dice il peso della giustizia (o che cade a pezzi): ieri, prima delle udienze del mattino, un listello di legno del soffitto, lungo un paio di metri, si è staccato, cadendo tra i banchi della maxi aula 2. Sulla destra, guardando la corte, tra le file destinate agli avvocati. «Qualcuno poteva farsi male», dicono uscendo nel corridoio alcuni legali. Fortunatamente, al momento dell’incidente, l’aula era deserta. Pochi minuti dopo c’è stato il sopralluogo degli operai, con notizie non troppo confortanti: qualche altro pannello sembrava attaccato non alla perfezione, tra chiodini e colla. Morale: da ieri pomeriggio l’accesso al piano meno due — quello delle maxi aule — è stato interdetto dal presidente del tribunale, Massimo Terzi, fino a revoca del provvedimento.
Già ieri pomeriggio, infatti, le imprese di pulizie non sono state fatte entrare nelle aule, per questioni di precauzione, mentre già sono iniziati i primi check-up. I controlli si annunciano complessi, o comunque chissà quanto immediati, poiché non tutti i listelli — alcuni posizionati oltre i quattro metri di altezza — possono essere controllati con le scale disponibili alle squadre di manutenzione del palagiustizia. Dopodiché sarà anche una questione di decisione e approvazione dei lavori. Se la caduta di un pannello ha colto tutti di sorpresa, non lo è invece lo stato complessivo della struttura che aveva iniziato a mostrare i segni del tempo: l’inverno scorso, quando in un’aula c’erano infiltrazioni d’acqua dal tetto.
Come se non bastasse, al problema dei controlli si aggiunge quello già presente delle normative per il controllo dell’epidemia Covid, che ha convogliato gran parte dei processi proprio nelle maxi aule, quelle più grandi e che consentono una maggiore areazione. E distanza tra le persone. Da calendario, infatti, proprio nelle maxi aule sono in menù dibattimenti sulla ‘ndrangheta e, domani, si apre quello contro gli ultrà bianconeri, per le presunte estorsioni alla Juve: procedimenti che richiedono la presenza di molti avvocati. «La legge è uguale per tutti», c’è scritto sulla parete, compresa quella di Murphy, aggiungeva ieri un magistrato: se qualcosa può andare male, lo farà.