Il restauro si mette in mostra
Palazzo Carignano apre il suo laboratorio di conservazione Armature, pale d’altare e ceramiche raccontate da chi le salva
Palazzo Carignano apre al pubblico il suo laboratorio di conservazione: In mostra armature e pale d’altare raccontate da chi li salva. Partono, infatti, otto visite guidate che apriranno ai visitatori anche le porte di questo straordinario laboratorio. Il 2, il 9, il 16 e il 23 del prossimo mese ci saranno due visite al giorno (ore 11 e ore 16.30), per l’iniziativa «Nel cuore del patrimonio», con prenotazioni via email. I tour avranno il costo di 5 euro a persona, con il ridotto a 2 euro.
Nel 1980, la cappella cimiteriale di Bianze’ (Vercelli) subì un grave furto. Una grande tavola di Santa Maria dei Tabbi, che raffigura anche San Francesco e San Bernardino, fu trafugata. L’opera, realizzata da Giovenone il Giovane, fu ritrovata nel 1985 dai Carabinieri, che la consegnarono al laboratorio di restauro a Palazzo Carignano perché venisse rimessa in sesto (era stata smembrata in tre parti). Concluso il lavoro, però, non si trovò nessuna sede in grado di garantire gli standard di sicurezza necessari a poterla nuovamente esporre, così, dal 1990, si è deciso di tenerla lì, nelle stanze del palazzo voluto da Emanuele Filiberto di Savoia, dove risiede ancora oggi, in attesa di trovare, prima o poi, una collocazione (si parla, ora, di un’ipotesi sempre nel Vercellese, ma non ci sono ancora prospettive concrete).
A lavorare al restauro c’era Roberta Bianchi, oggi responsabile del laboratorio del restauro che fa capo alla Direzione regionale dei musei del Piemonte, al momento guidata da Enrica Pagella. La restauratrice, che ha alle spalle trent’anni di esperienza nel settore, racconta questa storia mentre mostra il luogo in cui lavora insieme ai giovani Giuseppe Milazzo e Giulia Comello. È alle loro cure che sono affidati tutti i reperti — a volte anche con interventi in situ — dell’ente regionale del Mibact: i castelli di Racconigi e Agliè, lo stesso Palazzo Carignano, le abbazie di Vezzolano e Fruttuaria, i castelli di Moncalieri e Serralunga, la Villa della Regina e il Forte di Gavi.
Ma per ammirare la splendida tavola di Giovenone, almeno per il mese di ottobre, ci saranno alcune possibilità anche per il pubblico. Partono, infatti, otto visite guidate che apriranno ai visitatori anche le porte di questo straordinario laboratorio. Il 2, il 9, il 16 e il 23 del prossimo mese ci saranno due visite al giorno (ore 11 e ore 16.30), per l’iniziativa «Nel cuore del patrimonio», con prenotazioni via email (indirizzo: drm-pie.restauro@beniculturali.it). I tour avranno il costo di 5 euro a persona, con il ridotto a 2 euro. Saranno gli stessi restauratori, che non si sono mai fermati neanche durante il lockdown, a condurre i partecipanti oltre l’appartamento di Mezzanotte. È l’ala in cui trovano posto gli uffici, da poco svelati anche al pubblico, della Direzione regionale dei musei del Piemonte, a Palazzo Carignano. Fra armi e armature in arrivo dalla collezione di Racconigi, oppure tra le ceramiche del Castello di Agliè, si potranno scoprire anche reperti che saranno esposti tra qualche tempo. «Ci muoviamo un po’ qui e un po’ in loco — spiega Roberta Bianchi — e prima del 2016 eravamo al servizio della Soprintendenza. Ora ci stiamo dedicando, fra le altre cose, alle armi antiche del Castello di Racconigi, dove ci sono circa 200 oggetti storici ed etnografici. Il nostro è un ambito molto specialistico, ma ci occupiamo di tutte le collezioni e spesso interagiamo con i colleghi di Venaria o della Soprintendenza». Ma il laboratorio, ristrutturato nel 2006, si affida anche a ditte specializzate per particolari interventi di diagnostica.
«Le visite — ha aggiunto la direttrice di Palazzo Carignano, Chiara Teolato — saranno un’occasione particolare per far vedere cosa c’è dietro le quinte. Ci siamo domandati come poter riconfigurare un servizio rispetto a quanto già offerto. Dobbiamo rivolgerci soprattutto a un pubblico di prossimità, che magari ci ha già visto, proponendo qualcosa di bello e allettante per suscitare interesse». E vedere i restauratori al lavoro può dare strumenti in più per comprendere l’importanza di un reperto, raccontandone la storia.
Da venerdì Partono le otto visite guidate al laboratorio nell’appartamento di Mezzanotte
A chi si rivolge «Parliamo a un pubblico di prossimità proponendo qualcosa di bello e allettante»