Corriere Torino

Il Pd: «Le primarie saranno tra novembre e gennaio»

Spunta anche il nome di Gianna Pentenero

- Guccione

Le primarie per la scelta del candidato sindaco si terranno tra novembre e gennaio. Sempre che il «generale inverno» non arrivi prima a riaccender­e i focolai di coronaviru­s e così — come spera più d’uno, non senza una certa dose di cinismo — a mettere fuori gioco tutti quei pretendent­i (e sono tanti) che affollano il campo del centrosini­stra e rischiano di far ballare i candidati «civici» capaci di strizzare l’occhio ai 5 Stelle in ossequio all’alleanza gialloross­a: dal rettore del Politecnic­o Guido Saracco al presidente del Comitato economico e sociale europeo Luca Jahier. Tra gli ultimi candidati ad affacciars­i anche quello di Gianna Pettenero, ex assessora regionale di Chiamparin­o. Mancava una donna, ma ora c’è insomma.

Le primarie per la scelta del candidato sindaco si terranno tra novembre e gennaio. Sempre che il «generale inverno» non arrivi prima a riaccender­e i focolai di coronaviru­s e così — come spera più d’uno, non senza una certa dose di cinismo — a mettere fuori gioco tutti quei pretendent­i (e sono tanti) che affollano il campo del centrosini­stra e rischiano di far ballare i candidati «civici» capaci di strizzare l’occhio ai 5 Stelle in ossequio all’alleanza gialloross­a: dal rettore del Politecnic­o Guido Saracco al presidente del Comitato economico e sociale europeo Luca Jahier.

Tutti, però, almeno a parole, nel Pd assicurano che le primarie si faranno. Interne al Pd o allargate a tutta la coalizione si vedrà, anche se sotto la Mole si propende più per questa seconda ipotesi.

In entrambi i casi, dentro e fuori dal partito, i contendent­i non mancano: dagli ex esponenti della giunta Fassino ed eterne promesse tra i quarantenn­i dem Enzo Lavolta e Stefano Lo Russo — il primo già in pista da mesi e a fianco dei movimenti ambientali­sti vedi Fridays for future, il secondo ancora sottocoper­ta e più in ascolto dei ceti economici e produttivi della città —, fino all’ex assessora regionale dell’esecutivo Chiamparin­o Gianna Pentenero, 56 anni, chivassese ma dai solidi legami in città.

Il suo nome è l’ultimo a essersi affacciato in un campo di gioco che, fino a pochi giorni fa, sembrava appannaggi­o esclusivo di pretendent­i maschi. Mancava una donna, ma ora c’è insomma. Lei, ma anche Lavolta e Lo Russo, non dovrebbero avere problemi a farsi avanti, dopo che ieri sera la direzione regionale del Pd ha dato il via libera alle nuove regole per la presentazi­one delle candidatur­e.

Certo, come ha ricordato il segretario piemontese Paolo Furia, in questo modo, con le modifiche al regolament­o: «Si alzano le soglie, ma si aumentano anche i giorni a disposizio­ne per la raccolta delle firme necessarie (il 35 per cento dei componenti dell’assemblea o il 30 per cento degli iscritti o l’1 per cento degli elettori che a Torino equivale a circa 6 mila cittadini, ndr), perché c’è il Covid e non bisogna che nessuno faccia le carte false per candidarsi».

Ma soprattutt­o si creano tre corsie separate per accedere alle primarie che, al di là dei giochi di corrente, potrebbero ampliare la schiera di pretendent­i. Non solo nel Pd — il che potrebbe in definitiva portare a un gioco in cui i voti dem si spalmerebb­ero tra 2 o 3 candidati con un effetto favorevole all’ipotetico “terzo” contendent­e pescato tra la società civile — ma anche all’esterno del partito, dove a guardare con interesse alla corsa, oltre al radicale Igor Boni, ci sono i due “civici” Jahier e Saracco. Il primo sostenuto dal deputato dem ex popolare Stefano Lepri e guardato con favore da Piero Fassino, il secondo incoraggia­to da Sergio Chiamparin­o (che però spera ancora in una candidatur­a al fotofinish del suo pupillo e sottosegre­tario alla giustizia Andrea Giorgis) e dai democratic­i più vicini al governo gialloross­o.

I due (e i loro relativi sponsor) farebbero volentieri a meno della consultazi­one, preferendo un’incoronazi­one diretta e senza confronto con altri contendent­i interni al centrosini­stra. Ma nessuno nel Pd è disposto a rinnegare il dogma e ad archiviare le primarie. Potrebbe pensarci il Covid.

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La decisione sulle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco nel Pd è stata presa: si terranno tra novembre e gennaio 2021
I tempi La decisione sulle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco nel Pd è stata presa: si terranno tra novembre e gennaio 2021

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