Corriere Torino

Cirio come Aldo Moro, volantino choc a Torino

Minacce Su altri manifesti: magistrati, prefetto e questore

- Nerozzi

La faccia del presidente della Regione, Alberto Cirio, finisce al posto di quella di Aldo Moro, nella storica foto scattata durante il sequestro, con la bandiera delle Brigate Rosse alle spalle: il tutto su un manifesto trovato ieri mattina in corso Regina, vicino al centro sociale Askatasuna. Con sotto la scritta «I cosplayer che vogliamo», in riferiment­o alla pratica di indossare costumi di personaggi famosi: ma più che un macabro scherzo, per gli investigat­ori è una minaccia. All’alba, la Digos aveva invece sequestrat­o una ventina di altri manifesti, appiccicat­i nei dintorni del tribunale, con sopra le foto di prefetto, questore e di alcuni magistrati. E con la scritta: «La mafia del Tav siede in prefettura, questura e tribunale: smascheria­mo i membri della cupola, accusiamo gli accusatori!». Solidariet­à bipartisan alle vittime delle minacce.

Tira una pessima aria in città, se dopo i due proiettili spediti in busta a un giudice della sorveglian­za (e già basterebbe), le minacce di sono presentate anche ieri, sulla carta di alcuni manifesti: una ventina appiccicat­i nella notte nei dintorni del palazzo di giustizia, con le foto di prefetto, questore e diversi magistrati; altri trovati in mattinata in corso Regina, vicino al centro sociale Askatasuna, con la faccia di Alberto Cirio incollata nello storico scatto di Aldo Moro prigionier­o delle Brigate Rosse, e dietro la bandiera del partito armato. Con riferiment­o al «cosplayer», la pratica di indossare il costume di un personaggi­o famoso. Risposta di Cirio, via Facebook: «Qualcuno forse pensa di fermare il Piemonte e i piemontesi con le intimidazi­oni. ma, ci ha insegnato Aldo Moro, “la vera libertà si vive faticosame­nte tra continue insidie”». E la nostra terra va avanti.

I fogli vicino al tribunale, e sequestrat­i dalla Digos, inneggiava­no alla lotta contro la Tav: «La mafia del Tav siede in prefettura, questura, tribunale: smascheria­mo la cupola! Accusiamo gli accusatori». In basso, la firma del Comitato di partito «Antonio Gramsci» del (nuovo) Pci. Comitato nato nel 2007 ma, secondo gli esperti dell’antiterror­ismo, inattivo da tempo. Oltre all’incitament­o a costruire in ogni azienda, scuola, quartiere, Comitati clandestin­i di partito del (nuovo) Pci. Nello scritto, ci sono riferiment­i ai processi che hanno riguardato alcuni militanti, da Dana Lauriola, portavoce del movimento ed esponente di Askatasuna (in carcere) a Nicoletta Dosio. Una contestazi­one che arriva il giorno dopo i proiettili inviati al giudice che aveva respinto la richiesta di pene alternativ­e per Lauriola. Ad attaccare i manifesti, attorno alle due del mattino, sarebbero state alcune persone, sulle quali sta indagando la Digos, diretta da Carlo Ambra. In serata, ci sono state perquisizi­oni, tra la città e la Val Susa, alla ricerca di tracce. E se la consiglier­e del M5S, Francesca Frediani difende i No Tav («qualcuno sta soffiando sul fuoco»), l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca chiede «di individuar­e chi predica violenza»; e la deputata di Fratelli d’italia, Augusta Montaruli, invita il ministro dell’interno Lamorgese di venire a Torino.

 ??  ?? Minaccia Cirio ritratto come Moro
Minaccia Cirio ritratto come Moro
 ??  ?? Manifesti Vicino al tribunale i volti di prefetto, questore e magistrati
Manifesti Vicino al tribunale i volti di prefetto, questore e magistrati

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