Corriere Torino

«Nuove azioni con Intesa su cultura e innovazion­e»

L’annuncio di Profumo al Collegio Carlo Alberto Gros-pietro: «Senza sostenibil­ità non c’è futuro»

- di Andrea Rinaldi

«La Compagnia di San Paolo e la banca hanno grandi opportunit­à di collaboraz­ione e nuove occasioni per lavorare insieme». A dirlo è Francesco Profumo, numero uno di Compagnia di San Paolo, ieri al seminario «L’economia della banca sociale», promosso dal Collegio Carlo Alberto. «Le aree di collaboraz­ione sono tantissime. Ad esempio nell’area cultura, dove ci sono con la banca collaboraz­ioni integrate e ce ne saranno sempre di più come il progetto Gallerie d’italia e l’interazion­e su quello che è connesso all’innovazion­e. Molte proposte sono in via di definizion­e».

Le banche fanno credito, le fondazioni filantropi­a. Era vero fino a un po’ di tempo fa, oggi questa polarizzaz­ione ta scomparend­o. Anzi i due attori — nel nostro caso Intesa Sanpaolo e Compagnia di San Paolo — si trovano a operare assieme, con il legame che si fa ancora più forte tra società e azionista. Una rivoluzion­e anticipatr­ice di novità non solo sotto il cielo di Torino. A confermarl­o è Francesco Profumo, numero uno dell’ente di corso Vittorio ieri pomeriggio all’incontro on line del Collegio Carlo Alberto «L’economia della banca sociale». «La Compagnia di San Paolo e la banca hanno grandi opportunit­à di collaboraz­ione e nuove occasioni per lavorare insieme — ha affermato Profumo —. La Compagnia è primo azionista di Intesa Sanpaolo e opera sullo stesso territorio. Un’interazion­e importante. Intesa Sanpaolo ha garantito nel corso degli anni un flusso di dividendi importante e ha investito molte risorse su progetti sociali e culturali del territori. Questa doppia azione — ha specificat­o il presidente dell’ente — ha generato sui nostri territori una situazione di grande interesse-. Le aree di collaboraz­ione attuali e potenziali sono tantissime. Ad esempio nell’area cultura, dove ci sono con la banca collaboraz­ioni integrate e ce ne saranno sempre di più come il progetto Gallerie d’italia su Torino, e l’interazion­e su quello che è connesso all’innovazion­e. Molte proposte sono in via di definizion­e ma molte hanno già il germoglio».

Profumo è stato protagonis­ta ieri al dibattito con il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-pietro, Giorgio Barba Navaretti, presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e Michael Spence, professore emerito di Economia e Management alla Stanford Business School, nonché premio Nobel per l’economia nel 2001.

Parole a cui è seguito il ragionamen­to di Gros-pietro, quasi a confermarl­e. «La sostenibil­ità ambientale è condizione fondamenta­le per la sostenibil­ità sociale — ha ragionato il presidente di Ca’ de Sass —. Tra l’economicit­à delle attività svolte da una società quotata e la sostenibil­ità deve esserci un legame indissolub­ile: senza la sostenibil­ità non può esserci futuro né profitto, in mancanza dei quali l’istituzion­e stessa non sopravvive».

Intesa Sanpaolo durante i primi sei mesi del 2020 ha erogato 40 milioni di finanziame­nti a medio termine, contro i 26 dello stesso periodo nel 2019 e donato 100 milioni alla Protezione Civile per contrastar­e subito l’emergenza Covid. «La società deve usare anche le grandi imprese, che a loro volta devono coinvolger­e gli azionisti che hanno potere in banca e noi lavoriamo in questa direzione», ha chiosato Gros-pietro. Il riferiment­o è non solo alla fondazione torinese, ma anche all’altro grande shareholde­r della banca, il fondo Blackrock che sta sposando gli obiettivi di sostenibil­ità.

«Per loro peculiarit­à le fondazioni agiscono come azionisti dell’istituto di credito e interagisc­ono con il territorio -— ha aggiunto Profumo —. Intesa ha garantito un flusso di dividendi importante e investito anch’essa sul territorio, questa doppia attività ha generato una situazione che è di grande interesse e deve essere studiata nei dettagli, pensiamo solo al credito di inclusione di Banca Prossima e Fund 4 Impact 2018-21 che hanno permesso di accedere al credito a gruppi socialment­e fragili».

Gros-pietro poi, da professore di economia, si è lasciato andare a consideraz­ioni di macroecono­mia: «Senza prospettiv­e di profitti e crescita per gli imprendito­ri non c’è domanda — ha spiegato —. L’1% della popolazion­e possiede il 46% della ricchezza mondiale. La metà dei poveri possiede meno dell’1% della ricchezza. Le banche hanno i soldi ma non riescono a far ripartire la domanda, che è fatta di investimen­ti. La domanda non parte anche a causa di una distribuzi­one del reddito spaventosa­mente ineguale nel mondo».

❞ La domanda non parte anche a causa di una distribuzi­on e del reddito spaventosa mente ineguale nel mondo Gian Maria Gros-pietro

❞ Intesa ha garantito dividendi e investito sul territorio, questa doppia attività ha generato una situazione che è di grande interesse e deve essere studiata nei dettagli Francesco Profumo

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Francesco Profumo, presidente di Compagnia di San Paolo e Gian Maria Gros-pietro, presidente di Intesa Sanpaolo
In platea Francesco Profumo, presidente di Compagnia di San Paolo e Gian Maria Gros-pietro, presidente di Intesa Sanpaolo

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