Tante promesse e nessuna soluzione per ridurre il traffico
Zero. Questo è il voto preso da Torino nella classifica di Legambiente sulla qualità dell’aria dei capoluoghi di Provincia, questa volta basata sul confronto con i limiti per la tutela della salute dell’oms.
Zero come l’efficacia delle azioni intraprese dalle Giunte del Comune di Torino negli ultimi dieci anni per affrontare il problema.
Zero come la sensibilità delle organizzazioni imprenditoriali che continuano a insistere per far viaggiare i loro associati su vecchie carrette inquinanti. Zero come la serietà di un Assessore Regionale, che propone di usare «cannoni a nebbia» fuori dalle scuole per ridurre il particolato e scatolette magiche per far circolare macchine che lui stesso definisce «fuori legge».
Zero insomma come la capacità di guardare in faccia alla realtà di una comunità che è tornata a inquinare esattamente come faceva prima della pandemia, anzi un po’ di più visto l’uso smodato di plastica usa e getta. Come se non fosse capitato niente, come se fosse giusto tornare indietro alle pessime abitudini che hanno contribuito a portarci al disastro, se è vero, come dicono decine di studi scientifici, che la distruzione degli habitat naturali è stata la causa scatenante del salto di specie del coronavirus e l’inquinamento atmosferico una delle principali aggravanti dei suoi effetti sull’uomo. Viene da chiedersi cosa deve ancora capitare perché prendiamo veramente coscienza della situazione e cominciamo a comportarci da cittadini intelligenti e non da consumatori acritici. Non bastano le bare dei morti per il Covid portate via dall’esercito, non bastano gli appelli dell’ordine dei Medici per affrontare la situazione dell’inquinamento atmosferico con urgenza, non bastano le petizioni firmate da migliaia di scienziati per fermare il cambiamento climatico e la distruzione degli habitat. Tutto questo cade nel vuoto e nel silenzio assordante della politica cittadina e regionale, che però tra poco si presenterà di fronte a tutti noi con la sua faccia migliore e con le sue dichiarazioni di amore per l’ambiente, di strenua difesa della salute, di appassionato impegno a ridurre le diseguaglianze. Ma con quale credibilità? Quella di un gruppo di pasticcioni che hanno sprecato quattro anni di maggioranza monocolore facendo e disfacendo decisioni senza alcuna efficacia, rifacendosi la coscienza con qualche pista ciclabile? O quello di una minoranza il cui capogruppo ha fatto approvare una mozione sull’emergenza climatica e poi è sceso in piazza con i commercianti a protestare contro la Ztl? O ancora quella di una Giunta Regionale che cerca tutti gli stratagemmi per continuare a far girare il più a lungo possibile macchine inquinanti, copiando bovinamente le decisioni farlocche della Lombardia? Nel suo rapporto, Legambiente dice chiaramente una cosa che sosteniamo da tempo: la responsabilità dell’inquinamento in città è soprattutto del traffico. Chi si oppone alla sua riduzione è moralmente responsabile della morte di centinaia di torinesi ogni anno.