Corriere Torino

I «Big Fire» di Ron Howard aprono il festival Cinemambie­nte

La stagione del grande schermo. Un ciclo di eventi che prosegue con Lovers e Tff

- Fabrizio Dividi

Che l’autunno dei festival abbia inizio, nel senso letterale del termine ovviamente; oggi tocca a Cinemambie­nte aprire un ciclo che, nel breve periodo di due mesi, vedrà protagonis­te le rassegne del Museo Nazionale del Cinema, insieme a Lovers e Tff.

Fino domenica la «special edition» del festival diretto da Gaetano Capizzi vedrà succedersi circa 70 titoli, tra film, corti e documentar­i, con un innovativo sistema ibrido condiviso tra cinema Massimo e online, in modalità gratuita su Mymovies, anche grazie al sostegno del Ministero dell’ambiente.

Stasera alle 21, dopo il tradiziona­le «punto» a cura di Luca Mercalli, è in programma l’anteprima nazionale di “Rebuilding Paradise” di Ron Howard che per una volta lascia da parte sceneggiat­ure e fantasia per tuffarsi — letteralme­nte — nell’inferno degli eventi. All’alba dell’8 novembre del 2018, la tranquilla cittadina di Paradise, situata nel nord della California, fu completame­nte rasa al suolo da un incendio; «Big fire» li chiamano da queste parti, fenomeni sempre più diffusi e dall’alto potere distruttiv­o favoriti da caldo torrido — «un grado in più è già sufficient­e per aumentarne il rischio» — vento e, soprattutt­o, errata genua stione della vegetazion­e circostant­e. Fin dal primo giorno il regista premio Oscar per «A beautiful Mind» decise di filmare con una squadra di operatori il repentino incenerime­nto della città; poi, nel corso di 12 mesi, ne avrebbe raccontato le fasi successive; da quella del lutto –in quella tragedia morirono 85 persone-, a quella dello sfollament­o, fino alle battaglie legali con l’agenzia elettrica responsabi­le del corto circuito che provocò l’incendio e alla strebattag­lia per il ritorno a casa. Terra, patria, senso di appartenen­za a un luogo; è questo il senso profondo, che nel film assume ben presto un connotato antropolog­ico che spinge i sopravviss­uti a tornare esattament­e in quel sito. L’ambiente, nel suo melange di cultura, natura e umanità, è qui rappresent­ato nella sua essenza più pura e positiva: un patto a tre in cui nessun elemento è costretto a soccombere solo nel rispetto di un’armonica convivenza.

Lo spazio al grande cinema internazio­nale non oscura la presenza al festival di opere legate al territorio, tutt’altro. Alle 18.30 di oggi, in fase di pre-apertura, si segnala la proiezione di «Ragazzi irresponsa­bili» di Ezio Maisto; un bel modo per conoscere i giovani protagonis­ti di Fridays For Future attraverso filmati live girati durante la manifestaz­ione torinese dello scorso 27 settembre. Domani sera alle 21 sarà la volta di «Street art for Sustainabl­e Developmen­t» di Alessandro Genitori ed Elis Karakaci, documentar­io breve, o meglio graphic novel sulla contempora­neità, che rivela una Torino giovane, inusuale e innovativa. Si tratta di un backstage dei 17 (+1) murales ispirati ai Sustainabl­e Developmen­t Goals dell’onu che Lavazza e Città di Torino hanno promosso con il progetto Toward2030. Seguirà «Da Toward2030 a Saype», dibattito alla presenza, fra gli altri, di Marco Giusta del Comune di Torino, Alessandra Bianco di Lavazza e Guillaume Legros, in arte Saype, uno dei più noti artisti della Land Art nel panorama contempora­neo. Programma e informazio­ni su www.cinemambie­nte.it.

Stasera alle 21 è in programma l’anteprima nazionale di Rebuilding Paradise

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Ron Howard per una volta lascia da parte fantasia e sceneggiat­ure per tuffarsi nell’inferno degli eventi
Regista Ron Howard per una volta lascia da parte fantasia e sceneggiat­ure per tuffarsi nell’inferno degli eventi

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