I «Big Fire» di Ron Howard aprono il festival Cinemambiente
La stagione del grande schermo. Un ciclo di eventi che prosegue con Lovers e Tff
Che l’autunno dei festival abbia inizio, nel senso letterale del termine ovviamente; oggi tocca a Cinemambiente aprire un ciclo che, nel breve periodo di due mesi, vedrà protagoniste le rassegne del Museo Nazionale del Cinema, insieme a Lovers e Tff.
Fino domenica la «special edition» del festival diretto da Gaetano Capizzi vedrà succedersi circa 70 titoli, tra film, corti e documentari, con un innovativo sistema ibrido condiviso tra cinema Massimo e online, in modalità gratuita su Mymovies, anche grazie al sostegno del Ministero dell’ambiente.
Stasera alle 21, dopo il tradizionale «punto» a cura di Luca Mercalli, è in programma l’anteprima nazionale di “Rebuilding Paradise” di Ron Howard che per una volta lascia da parte sceneggiature e fantasia per tuffarsi — letteralmente — nell’inferno degli eventi. All’alba dell’8 novembre del 2018, la tranquilla cittadina di Paradise, situata nel nord della California, fu completamente rasa al suolo da un incendio; «Big fire» li chiamano da queste parti, fenomeni sempre più diffusi e dall’alto potere distruttivo favoriti da caldo torrido — «un grado in più è già sufficiente per aumentarne il rischio» — vento e, soprattutto, errata genua stione della vegetazione circostante. Fin dal primo giorno il regista premio Oscar per «A beautiful Mind» decise di filmare con una squadra di operatori il repentino incenerimento della città; poi, nel corso di 12 mesi, ne avrebbe raccontato le fasi successive; da quella del lutto –in quella tragedia morirono 85 persone-, a quella dello sfollamento, fino alle battaglie legali con l’agenzia elettrica responsabile del corto circuito che provocò l’incendio e alla strebattaglia per il ritorno a casa. Terra, patria, senso di appartenenza a un luogo; è questo il senso profondo, che nel film assume ben presto un connotato antropologico che spinge i sopravvissuti a tornare esattamente in quel sito. L’ambiente, nel suo melange di cultura, natura e umanità, è qui rappresentato nella sua essenza più pura e positiva: un patto a tre in cui nessun elemento è costretto a soccombere solo nel rispetto di un’armonica convivenza.
Lo spazio al grande cinema internazionale non oscura la presenza al festival di opere legate al territorio, tutt’altro. Alle 18.30 di oggi, in fase di pre-apertura, si segnala la proiezione di «Ragazzi irresponsabili» di Ezio Maisto; un bel modo per conoscere i giovani protagonisti di Fridays For Future attraverso filmati live girati durante la manifestazione torinese dello scorso 27 settembre. Domani sera alle 21 sarà la volta di «Street art for Sustainable Development» di Alessandro Genitori ed Elis Karakaci, documentario breve, o meglio graphic novel sulla contemporaneità, che rivela una Torino giovane, inusuale e innovativa. Si tratta di un backstage dei 17 (+1) murales ispirati ai Sustainable Development Goals dell’onu che Lavazza e Città di Torino hanno promosso con il progetto Toward2030. Seguirà «Da Toward2030 a Saype», dibattito alla presenza, fra gli altri, di Marco Giusta del Comune di Torino, Alessandra Bianco di Lavazza e Guillaume Legros, in arte Saype, uno dei più noti artisti della Land Art nel panorama contemporaneo. Programma e informazioni su www.cinemambiente.it.
Stasera alle 21 è in programma l’anteprima nazionale di Rebuilding Paradise