Corriere Torino

Belotti al centro di tutto

Il capitano del Toro prepara la partita di sabato a Marassi contro il Genoa Primo obiettivo fare punti in granata, quindi presentars­i al top in Nazionale

- Gianluca Sartori

Se avessimo undici Belotti… Sarà stato questo, più o meno, il pensiero predominan­te del migliaio di tifosi del Torino ammessi all’olimpico-grande Torino, mentre uscivano dallo stadio dopo aver assistito al match contro l’atalanta. Non tanto, o non soltanto, per la doppietta che quel giorno ha permesso al Gallo di arrampicar­si un pochino più in su nell’olimpo della storia granata, affiancand­o Valentino Mazzola a quota 81 reti al terzo posto della classifica marcatori in Serie A. Ma anche e soprattutt­o per lo spirito indomito messo in mostra ancora una volta dal capitano granata. Molti compagni si sono scoraggiat­i prima del tempo dopo il quarto gol dell’atalanta. Belotti, no: lui ha continuato a rincorrere ogni pallone, anche quelli che sembravano persi, e solo una mezza svista dell’arbitro Irrati – che non ha ravvisato un calcio di rigore dopo un contatto tra il Gallo e il portiere Sportiello – gli ha impedito di avere la possibilit­à di centrare la tripletta. Il capitano granata ha provato a rianimare da solo un Torino che si era spento, come era successo a tratti anche a Firenze. C’entra la questione della condizione fisica da ritrovare, ma c’è anche un tema mentale. Sarà dunque compito in primis di Marco Giampaolo risollevar­e gli animi della squadra. Che ora prepara la sfida di sabato, in casa del Genoa. Belotti andrà ancora a caccia di gol, poi la sosta gli riconsegne­rà la maglia azzurra della Nazionale. Ora tocca a Giampaolo, quindi.

E poi c’è la società, che in questi giorni sta cercando di fare la sua parte nel valorizzar­e la presenza del capitano, costruendo intorno a lui una squadra che sappia accompagna­re al meglio il capitano. Il rebus è sempre lo stesso: trovare il partner ideale per Belotti, un giocatore con le caratteris­tiche che si abbinino al meglio a quelle del bergamasco. Nei suoi anni di Toro, Andrea ha dato il meglio (stagione da 26 gol in A) con due attaccanti esterni al fianco come Adem Ljajic e Iago Falque, sotto la gestione del Toro garibaldin­o (e un po’ squilibrat­o) di Sinisa Mihajlovic; oppure defilato sulla sinistra in un 3-4-3 atipico (con Zaza centravant­i) andando a segno per sette partite consecutiv­e, con Moreno Longo.

Ora a Belotti dovrebbero essere affiancati una seconda punta e un trequartis­ta con spiccate qualità tecniche. Servono giocatori capaci nell’ultimo passaggio, e dunque i profili giusti possono essere quelli di Gaston Ramirez della Sampdoria e Joao Pedro del Cagliari. Saranno ultimi giorni di mercato frenetici. Dopo i quali potrà partire la trattativa per il rinnovo del contratto di Belotti, che scade nel 2022. «Per me Andrea può rimanere a vita», aveva detto Vagnati.

Intanto, in attesa di prolungare il matrimonio col Toro, la vita sta già regalando a Belotti la gioia più grande, la gravidanza della moglie Giorgia, che nel 2021 darà alla luce la primogenit­a Vittoria. «Non sei ancora venuta al mondo e hai già stravolto tutti i miei equilibri, sei l’attesa più bella di sempre», ha scritto il capitano. Per la gioia e l’emozione del diventare padre, ma forse anche per la nuova casa — sempre in centro città — dove sta trasferend­osi il capitano.

I tifosi granata sperano che la sua felicità si rifletta anche sul campo da gioco, dove Belotti spera di ricevere assistenza anche da Ricardo Rodriguez. Il terzino svizzero ha bruciato le tappe: recupero lampo dopo lo stiramento alla coscia destra rimediato a inizio settembre, ieri si è allenato in gruppo. In attesa di notizie sulla disputa di Genoa-torino, Giampaolo lavora con il gruppo quasi al completo. E spera di costruire una squadra sempre più degna del capitano.

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