Corriere Torino

Buonissima, festa dell’alta gastronomi­a

La rassegna parte con una cena-show alla Mole. E fa smontare le poltrone rosse

- Simona De Ciero

Cinque chef stellati al Museo del Cinema. Parte così, con una cena-spettacolo alla Mole, «Buonissima», la nuova manifestaz­ione di alta gastronomi­a lanciata con coraggio nell’anno del Covid. Un’anteprima della kermesse allo studio per il 2021, che si pone un obiettivo ambizioso: utilizzare la cucina come strumento per rendere Torino attraente a livello internazio­nale. E per la prima volta, per ospitare l’evento, la Mole smonterà le sue poltrone rosse.

L’autunno torinese si arricchisc­e di un nuovo superlativ­o assoluto: in città nasce «Buonissima». Un palinsesto d’iniziative per promuovere le eccellenze sabaude a livello internazio­nale e che toccherà il suo punto più alto la sera del 30 ottobre. Quando prenderà il via «Circo Fellini», una cena-spettacolo preparata da alcuni dei più grandi cuochi al mondo e diretta dal trasformis­ta torinese Arturo Brachetti. La cena si svolgerà nell’aula del Tempio del Museo del Cinema; dove, per l’occasione, saranno rimosse le storiche chaise longue rosse, così da regalare più spazio all’evento mondano. «È il primo passo verso una maggiore versatilit­à della location — spiega il direttore del Museo, Domenico De Gaetano —, in un prossimo futuro sostituire­mo le sedute con altre, più leggere e versatili».

Mauro Uliassi, Norbert Niederkofl­er, Ana Ros, Albert Adrià. E, colpo grosso, il maestro indiscusso dell’alta gastronomi­a mondiale, che da anni non cucina per il pubblico, Ferran Adrià. Saranno loro, introdotti da un aperitivo preparato dallo chef patron, Matteo Baronetto, a realizzare i piatti di una cena di gala che, nelle intenzioni degli organizzat­ori, sarà la miccia per accendere i riflettori del mondo sulle tante eccellenze piemontesi. La kermesse nasce dalla creatività di tre gourmand sabaudi (Matteo Baronetto e i giornalist­i Luca Iaccarino e Stefano Cavallito).

Oltre alla cena di gala, l’edizione 2020 di «Buonissima» prevede cinque appuntamen­ti gourmet (in altrettant­i ristoranti, da definire) realizzati a più mani. E alcuni laboratori di degustazio­ne ospitati da Combo, l’ostello hi-tech di Porta Palazzo. L’obiettivo degli organizzat­ori è stato sposato dalla Regione. Che, per sostenere nuovi eventi, recentemen­te ha pubblicato il bando «coraggio». Un modo «per premiare chi sa innovare e creare nuove manifestaz­ioni — ha precisato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, durante la presentazi­one di

Buonissima — abbiamo bisogno di poche cose, ma di altissimo livello». Intenzioni che hanno trovato d’accordo anche la Città. «Per far parlare di noi nel mondo — finisce Iaccarino, terzo padre fondatore della kermesse — bisogna fare sistema». Una scommessa che sarà ancora più vera il prossimo anno. Quando, se sarà superato il pericolo dei contagi da Covid-19, la «crew» dei golosi di «Buonissima», per consolidar­si sul territorio, potrebbe essere chiamata a coinvolger­e una fetta più ampia della ristorazio­ne locale, quest’anno invece più spettatore curioso che protagonis­ta attivo.

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La chef Ana-ros
 ??  ?? L’aula del Tempio Le famose poltrone rosse del Museo del Cinema
L’aula del Tempio Le famose poltrone rosse del Museo del Cinema

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