Artissima si arrende al Covid Niente Oval, solo eventi diffusi
Difficile prevedere l’arrivo di curatori e compratori Il 12 ottobre la direttrice Bonacossa illustrerà le iniziative
Anche Artissima cede le armi davanti all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. E non è una notizia del tutto inattesa.
A poco meno di un mese dall’inaugurazione della sua ventisettesima edizione, prevista dal 5 all’8 novembre, si è arresa di fonte al possibile peggioramento dello stato pandemico nel continente che proprio in queste ore registra una forte impennata di contagi anche in Italia.
La direttrice Ilaria Bonacossa aveva confermato poche settimane fa la presenza di gallerie provenienti da varie nazioni straniere, sebbene già si temesse una limitazione degli accessi, con un numero massimo consentito di 7 mila visitatori al giorno. In molti si sono domandati se l’idea di una fiera (in presenza) fosse percorribile e le perplessità hanno cominciato a susseguirsi, anche tra gli addetti ai lavori.
I collezionisti sarebbero comunque arrivati da tutta Europa e dal mondo, come di consueto? In quanti si sarebbero mossi, prendendo aerei e treni per giungere all’oval? E se il governo regionale avesse deciso di limitare le presenze a un numero ben più basso dei previsti 7 mila giornalieri? Artissima, riconosciuta come la principale fiera italiana di arte contemporanea, ha ormai da tempo un grande appeal tra i collezionisti (grandi, medi e piccoli) alla ricerca di vere novità e la nomea della fiera all’estero è cresciuta costantemente negli ultimi anni.
Riesce difficile credere che queste persone, alla ricerca dell’opera giusta su cui puntare e di un’accoglienza ad ampio raggio (dai musei, alle gallerie fino all’enogastronomia locale), possano viaggiare senza quella serenità (ed entusiasmo) che un evento come questo impone e, magari, con l’obbligo di quarantena.
La grande forza di Artissima,
rispetto ad altre fiere concorrenti, risiede anche nel numero di visitatori (più di 55000 nel 2019, primato a livello italiano). Sarebbe stata sostenibile un’edizione 2020 con numeri sicuramente inferiori? D’altra parte le grandi fiere sono state tutte annullate. Artbasel (a Basilea), Fiac (a Parigi), Paris Photo (prevista a metà novembre) e Frieze (a Londra) sono state cancellate. Artissima, irriducibile fino all’ultimo, si è adeguata.
Aggiungiamo che la forza di Artissima sta anche nel sistema di eventi che la città offre per tutto il mese di novembre, a partire proprio dalla settimana dell’arte contemporanea, grazie a fiere collaterali, mostre e iniziative oggi forzatamente limitate. Come reggerà il mese del contemporaneo senza Artissima? La fiera prevista all’oval rimane grazie alle sue sezioni collaterali, nella loro versione digitale e con un ricco programma online. Tutto già previsto da tempo, proprio per la minaccia di nuovi lockdown.
Confermate dunque le tre sezioni «curatoriali» della fiera: Present Future, Back to the Future e Disegni, all’interno della nuova piattaforma cross-mediale Artissima XYZ. Rimarranno, nella settimana dell’arte, le inaugurazioni delle mostre al Castello di Rivoli e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo oltre alle inaugurazioni di alcuni associati di Tag-torino Art Galleries. Si attendono notizie da Paratissima, The Others e Flashback. Intanto, in questo terremoto nel sistema arte, è già stata presentata in Consiglio comunale una richiesta di comunicazioni da parte del sindaco e dell’assessore competente in merito all’annullamento della fiera (Artissima è un marchio della Città di Torino, insieme a Regione Piemonte e Città Metropolitana).
Da parte dell’organizzazione, molti interrogativi troveranno forse risposta lunedì 12 ottobre, quando in un’apposita conferenza stampa Ilaria Bonacossa fornirà dettagli su un programma «fisico» al di fuori degli spazi dell’oval (una fiera meno internazionale diffusa in città?), in collaborazione con la Fondazione Torino Musei.
Le altre fiere annullate Artbasel (a Basilea), Fiac (a Parigi), Paris Photo e Frieze (a Londra) sono state cancellate